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Fonianet - Telecomunicazioni in Sardegna

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News

Intervista Ing.Contu: MEPA

10 Agosto 2017 by Ing. Fabio Contu

Fonianet Telecomunicazioni  è un’azienda giovane. Quando nasce e di cosa si occupa?

La Società  nasce nel 2010 e opera nel settore dell’impiantistica. Si occupa di  impianti telefonici e reti dati in rame, fibra ottica e  ponti radio, videosorveglianza, sistemi di allarme e di controllo degli accessi, anti-intrusione nebbiogeni, impianti elettrici ecc.).

Abbiamo posto particolare attenzione all’ambito delle telecomunicazioni e nell’ultimo periodo della Sicurezza anti Intrusione.

I soci fondatori hanno esperienze  ultra ventennali nel settore delle telecomunicazioni e hanno preso parte a numerosissime realizzazioni ad alto contenuto tecnologico nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni e in quello privato, anche alberghiero e industriale.

I vostri clienti sono principalmente pubblici o privati? Che tipo di esperienza avete in materia di appalti pubblici? In generale quali sono le problematiche che riscontrate lavorando con la pubblica amministrazione?

I nostri clienti sono sia pubblici che privati. Con gli enti pubblici si lavora spesso partendo da rapporti già in essere quindi in quanto aziende di fiducia si lavora anche per cottimi fiduciari, sempre passando attraverso il MePA.

Le problematiche riscontrate in generale nel pubblico sono quelle legate alla macchina burocratica che spesso spaventa gli stessi impiegati e tecnici. Molto spesso oltre ad essere impiantisti, infatti, diventiamo dei veri e propri consulenti che gestiscono anche il rapporto con i gestori (Telecom ecc.), giacchè “parliamo la stessa lingua”.

Qual è la vostra esperienza sul MEPA? Ritenete che la centralizzazione degli acquisti sia un’opportunità per le imprese? Quali problematiche avete riscontrato?

Sostanzialmente il MePA ha pro e contro.

I PRO sono legati al fatto che le piccole aziende non troppo strutturate e che non hanno il know-how per gestire la procedura di accreditamento sono tagliate fuori (a vantaggio della professionalità).

Il contro è dato invece dal fatto che spesso il criterio del “prezzo più basso”  non è vantaggioso per l’ente perché, per capirci, finchè si tratta di un prodotto (fornitura) può convenire acquistare a Torino anche se mi trovo in Sardegna, però quando si tratta di un servizio o di una fornitura in opera è diverso.

Succede che l’azienda aggiudicatrice o tarda tantissimo nel  realizzare l’attività (e causa un disservizio al cliente a volte per una differenza di poche decine di euro rispetto alle aziende locali) oppure, cerca aziende locali per subappaltare la fornitura.

Pertanto ricaricheranno sulla stessa azienda  che magari avrebbe aggiudicato la fornitura a un prezzo leggermente più alto ma in tempi molto più rapidi.

Siete iscritti alla piattaforma regionale degli acquisti Sardegna CAT?
Si,  siamo iscritti e partecipiamo a diversi appalti pubblici regionali sulla piattaforma Sardegna CAT.

Quali sono le tendenze evolutive del mercato delle telecomunicazioni negli  ultimi anni? Quali carte può giocare la Sardegna in questo settore?

Negli ultimi anni la tendenza è quella dei servizi diffusi e delle piattaforme multimediali. La banda larga permette di gestire e proporre servizi che fino a pochi anni fa –per limiti tecnologici- erano impensabili. Da questo punto di vista purtroppo la Sardegna paga lo scotto di non avere sufficiente infrastruttura in termini di fibre ottiche ecc. e quindi la banda “larga” nel vero senso è limitata ai centri più grandi come Cagliari mentre nelle altre località permane il Digital Divide.

Lo sportello Appalti Imprese aiuta le aziende a partecipare agli appalti all’estero. Avete ai pensato di internazionalizzarvi o avviare un percorso di conoscenza/ingresso in altri mercati?

Si. Noi acquistiamo già vari prodotti all’estero (Inghilterra, Polonia, Spagna) essendoci iscritti al VIES ma gestendo la nostra società “servizi” cioè forniture in opera e installazioni (quindi non la semplice spedizione del prodotto) i nostri clienti sono localizzati nel territorio sardo. Al di fuori difficilmente –soprattutto a causa dell’assenza di continuità territoriale e di prezzi troppo onerosi per i trasporti via traghetto e aereo- possiamo essere competitivi. Si perde di competitività già nella penisola proprio a causa dei costi dei trasporti. All’estero sarebbe ancora più improponibile.

Filed Under: News

Antintrusione: Via Cavo o Wireless?

10 Giugno 2017 by Ing. Fabio Contu

Oggi parleremo di Antintrusione. Parlare di argomenti “tecnici” in modo semplice e comprensibile a tutti è il mio principale obbiettivo nel momento in cui decido di scrivere un articolo, TANTO PIù SE PARLIAMO DI SICUREZZA ANTINTRUSIONE.

La cosa più semplice e rapida sarebbe usare i soliti tecnicismi da addetti ai lavori in cui -per definizione- soltanto chi conosce l’argomento specifico riesce a capirci qualcosa ma, sinceramente, preferisco spendere un po’ di tempo extra per rendere alla portata di tutti le problematiche di cui parlo.

La mia idea di scrivere questo articolo di guida alla scelta tra sistema antintrusione Wireless o filare nasce stavolta, stranamente, da una questione opposta. Vi spiego…

 

L’altro giorno ho letto su facebook un annuncio sponsorizzato che pubblicizzava il sistema antintrusione Wireless “X” come soluzione a tutti i mali portando come giustificazione il fatto che nel caso di allarmi filari (via cavo) è possibile tagliare un filo per disattivare il sistema…
Se io spiegassi allo stesso modo la questione a mio nipotino di 4 anni credo che mi direbbe di essere un po’ più tecnico e che se dico lo bugie mi si allunga il naso come a Pinocchio…

Ci vorrebbe un po’ più di onestà intellettuale e di “precisione” quando si parla di argomenti delicati come la sicurezza delle persone. Non bisogna essere troppo tecnici da un lato (vizietto di molti che credono di sembrare in questo modo più “fighi” e bravi), ma neppure troppo semplicistici dall’altro. Detto questo…

 

ALLARMI CABLATI VS. ALLARMI WIRELESS.

Smontiamo subito l’idea che nei sistemi di sicurezza cablati basti tagliare un cavo per disattivare un sensore o l’intero sistema perchè non è assolutamente vero. Se così fosse sarebbe come togliere tutte le lampadine da casa sperando che i ladri abbiano paura del buio…Non capiterà.

Chi progetta centrali di allarme, chi progetta sistemi di allarme ad hoc per una determinata esigenza di un cliente (cosa che faccio io stesso), “sa fare il suo mestiere”. Vengono sempre prese in esame le criticità, “i punti deboli” di una abitazione o ufficio o negozio, le possibili vie di accesso e di fuga.
CHI PROGETTA PENSA COME SE FOSSE UN LADRO.

Quindi non pensate che se i ladri staccano la sirena esterna questa non suoni, infatti dietro di essa c’è un dispositivo meccanico anti-manomissione chiamato “tamper” (collegato alla linea anti-sabotaggio), che attiva l’allarme nel caso in cui la stessa venga staccata dalla parete. Stesso discorso se si provoca una interruzione di alimentazione elettrica al sistema ecc.

E’ possibile equipaggiare la centrale di allarme  di un combinatore per linea fissa PSTN (cioè il dispositivo che in caso di allarme chiama o invia un sms di allarme a una sequenza di numeri telefonici impostati in fase di installazione), o mobile (sim GSM o usim UMTS), in modo che in caso di problemi a uno dei 2 il secondo garantisca comunque il funzionamento (potrebbe capitare un problema alla linea fissa o dei lavori al ripetitore di zona dell’operatore mobile scelto che mettano provvisoriamente offline uno dei 2 sistemi).

PS: Suggerimento da un milione di euro. Verificate sempre la copertura dei vari operatori (Vodafone, Tim, 3 ecc.) PRIMA di acquistare la SIM/USIM per il combinatore per essere sicuri di avere la massima copertura del segnale.

LIMITI DI UN SISTEMA D’ALLARME WIRELESS (e soluzioni).

Cerco di semplificare la cosa tramite un piccolo esempio. Possiamo paragonare tutti i segnali presenti nell’aria (GSM, UMTS, Wireless alle varie frequenze, Bluetooth ecc.) come tante persone che parlano in una stanza con tante lingue diverse. Più uno alza la voce (potenza del segnale) più lontano lo sentiamo.
Più le lingue sono diverse più possibilità abbiamo di distinguere ciò che dice la persona che parla la nostra lingua. Se tutti parlassero la stessa lingua allo stesso volume beh, allora inizieremmo ad avere dei problemi.

Esistono dei dispositivi che possono disturbare i segnali Wireless o eliminarli completamente in una determinata area. Si chiamano JAMMER.

-Quindi in teoria mi stai dicendo che se io ho un impianto di allarme Wireless un ladro potrebbe renderlo inutilizzabile?

Assolutamente no. Altrimenti farei come il professionista di cui vi ho parlato all’inizio che dice che tagliando un cavo metto fuori uso l’allarme.

I moderni sistemi di allarme (quelli che vendo io e la mia azienda lo fanno al 100%) hanno al loro interno dei dispositivi “anti-jammer”.
Il procedimento -per semplificarvelo come sempre- si basa a grandi linee sull’emettere un segnale per comunicare costantemente con un altro dispositivo remoto. Qualora un jammer entrasse in funzione nelle vicinanze dell’impianto di allarme, taciterebbe anche questo dispositivo e il sistema lo interpreterebbe subito come un tentativo di intrusione lanciando l’allarme.

– QUINDI, RIASSUMENDO, IMPIANTO FILARE O WIRELESS?

Non esiste una ricetta generale. Varia di caso in caso. Motivo per cui è sempre fondamentale effettuare un accurato sopralluogo prima di fare una proposta per capire le esigenze esatte del cliente e studiare la struttura in oggetto.

Di certo, un suggerimento che posso darvi (dettato dall’esperienza) è che:

– Se state costruendo o ristrutturando un appartamento cercate sempre di predisporre sottotraccia apposite tubazioni e predisposizioni future per impianti antintrusione o di videosorveglianza filari.
– I sensori Wireless potrebbero essere utilizzati (anche in contemporanea a sensori via cavo) nei punti più difficili da raggiungere o in appartamenti già finiti in cui non è pensabile rimettersi a spaccare i muri per passare i cavi (provate a proporlo a vostra moglie e vediamo che lingua userà per dirvi di non pensarci neppure! n.d.r.).

Per concludere: AFFIDATEVI SEMPRE A DEI PROFESSIONISTI SERI PER UN IMPIANTO ANTINTRUSIONE.

CHI VI FA OFFERTE SOLO SULLA CARTA O VI PROPONE CIFRE MOLTO BASSE DEVE SEMPRE FARVI SOSPETTARE.

PARLIAMO DELLA SICUREZZA DEI VOSTRI CARI E DELLE VOSTRE COSE. NON DIMENTICATELO MAI.

Per sopralluoghi gratuiti in tutta la Sardegna per avere una nostra offerta scrivici sul form della nostra pagina CONTATTI

In alternativa scrivici su info@fonianet.it o chiamaci al numero 327-7509675.

Filed Under: Consulenza al cliente, News

Detrazione Irpef

10 Maggio 2017 by Ing. Fabio Contu

Chi installa nella propria abitazione un sistema di VIDEOSORVEGLIANZA, UN IMPIANTO DI ALLARME ANTI-INTRUSIONE O UN NEBBIOGENO può usufruire della DETRAZIONE d’imposta Irpef pari al 50% al 31 dicembre 2017.

Infatti, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla proroga delle agevolazioni fiscali per le gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e per quelli concernenti la riqualificazione energetica degli edifici. Le detrazioni fiscali, in particolare, sono differite almeno fino al 31 dicembre 2017. Si tratta, in particolare, della detrazione IRPEF delle spese sostenute per l’effettuazione di taluni interventi di recupero del patrimonio edilizio residenziale che è stata portata “a regime” dall’art. 16-bis del TUIR e della detrazione IRPEF/IRES delle spese sostenute in relazione a talune tipologie di interventi volti alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

In relazione alle spese per le ristrutturazioni edilizie è stata prorogata la detrazione “potenziata” al 50% nel limite massimo di spesa pari a 96.000 euro. Da quanto si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 31 maggio 2013 n. 6, inoltre, non sarebbero previste ulteriori proroghe di tale agevolazione.

Segnaliamo anche che, per gli interventi realizzati sugli immobili a prevalente destinazione abitativa privata, si applica l’aliquota Iva agevolata del 10% sulla mano d’opera e su parte dei materiali.

La sicurezza della propria casa o azienda è un qualcosa che tutti dovrebbero sempre tenere in considerazione. Spesso si rinvia per trascuratezza, mancanza di informazioni, diffidenza verso la tecnologia e gli operatori del settore ma soprattutto per questioni economiche. Le detrazioni statali a nostro avviso sono un ottimo incentivo dal momento che, per quanto in un arco di tempo un po’ lungo e informa di credito di imposta, permettono di realizzare un risparmio del 50% sulla realizzazione degli impianti.

Non rinviare ulteriormente e affidati ad aziende professionali e di comprovata esperienza nel settore come Fonianet che opera da molti anni nel settore e ha già realizzato la serenità e la sicurezza di tante persone come te.

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