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Fonianet - Telecomunicazioni in Sardegna

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Ing. Fabio Contu

Radio News 24 intervista l’Ing.Fabio Contu, Direttore Tecnico di Fonianet Telecomunicazioni su Videosorveglianza e Sistemi Integrati di Sicurezza

8 Dicembre 2020 by Ing. Fabio Contu

Il video che vi alleghiamo racchiude la Video Intervista di Radio News 24 al nostro Ing.Fabio Contu, Direttore tecnico di Fonianet Telecomunicazioni. L’azienda, come sapete, ha sede ad Alghero (SS) e dal 2010 opera in Sardegna nella progettazione e installazione di sistemi di Telecomunicazioni, Video Sorveglianza, di allarme e di Sicurezza anti-intrusione più in generale.

I nostri clienti sono sia enti governativi come Esercito, Polizia, Questure ecc. che enti pubblici, aziende e privati.

L’ing.Contu in questa intervista spiega un aspetto molto importante relativo alla sicurezza e cioè cos’è un “sistema integrato di sicurezza” e perché è così importante capirne il concetto per la sicurezza della propria casa o della propria azienda o struttura ricettiva.

Inoltre, nell’intervista si effettua una panoramica anche sui sistemi di Videosorveglianza Cittadina di cui Fonianet Telecomunicazioni vanta numerosissime realizzazioni in Sardegna e su quali aspetti vengono monitorati e registrati dalle telecamere che vedete solitamente installate nei centri cittadini (incluse quelle che tengono traccia delle targhe delle vostre automobili).

Si tratta di sistemi estremamente sofisticati, che integrano le più innovative tecnologie di Intelligenza Artificiale e di rilevamento e identificazione di target specifici nella scena (in questo caso si parla di identificazione e rilevamento di targhe automobilistiche e telecamere di contesto più in generale, ma i sistemi in oggetto potrebbero, volendo, spingersi oltre in ambiti come il riconoscimento facciale e similari).

Tali aspetti però, come intuirete (e ve lo confermiamo noi da installatori che operano sul campo), non vengono da mai abilitati e configurati perché la normativa privacy europea e il regolamento GDPR è molto più stringente rispetto ad altri contesti (come quello cinese, da cui provengono le telecamere HIKVISION che la nostra azienda installa essendone da anni Partner Ufficiale), e impedisce l’utilizzo di certe funzionalità che in Europa violerebbero il diritto alla privacy.

Per approfondimenti potete contattarci sul nostro sito www.fonianet.it/contatti, su info@fonianet.it o al numero 327-7509675.

Buona visione e a presto!

Ing.Fabio Contu – Direttore Tecnico Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: Sicurezza Anti Intrusione, VIDEOSORVEGLIANZA Tagged With: fonianet, hikvision, Ing.Fabio Contu, sistemi integrati di sicurezza, videosorveglianza, videosorveglianza cittadina

Come rimettere in funzione il vecchio impianto di videosorveglianza in casa o in azienda?

12 Settembre 2020 by Ing. Fabio Contu

Come rimettere in funzione il vecchio impianto di videosorveglianza in casa o azienda?

Questa è una delle domande che mi vengono fatte molto di frequente, sia da clienti che ci contattano per richiederci un sopralluogo e preventivo che nelle normali chiaccherate tra amici, in cui magari ti presentano una persona. Capita spesso che quando scopre di cosa mi occupo mi dice qualcosa tipo: “Ah, a proposito: io ho delle vecchie telecamere che c’erano già quando ho comprato casa. Ma posso rimetterle in funzione?” .

Oppure ancora: “In ufficio abbiamo delle telecamere che non riusciamo più a vedere. Non so se dipende dal registratore e se stanno funzionando.”

Quindi…alla luce di queste richieste penso che, sinceramente, in molti abbiano delle problematiche analoghe, con vecchi impianti che vorrebbero rimettere in funzione o, perlomeno, capire se funzionanti o se vale la pena ripararli o rivolgersi direttamente all’acquisto di un nuovo sistema.

Prima di tutto voglio fare una mia personale valutazione (che non piacerà a certi installatori): dietro queste richieste ci sono troppi installatori che piazzano la vendita, con prodotti più o meno efficienti e di bassa qualità, e poi spariscono.

Questa tendenza è maggiore nel caso in cui la tipologia di impianto fornito sia di bassissima qualità, con poche certificazioni e/o garanzie, dal momento che, una volta installato e attivato (molto spesso i clienti lamentano il fatto che “non ha mai funzionato bene dall’inizio!”), i problemi sorgeranno molto in fretta.

Per fortuna esistono anche molti professionisti seri che non abbandonano il cliente dopo la vendita e coltivano il rapporto di fiducia rispondendo alle loro richieste e domande anche con un continuo servizio di assistenza post-vendita.

ESISTIAMO. NON SIAMO FIGURE MITOLOGICHE, VE LO GARANTISCO.

Fatta questa premessa, torniamo al nocciolo della questione e all’argomento chiave del post: COSA FARE PER RIMETTERE IN FUNZIONE IL MIO VECCHIO IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA?

La domanda è semplice ma le risposte sono molteplici perché ogni impianto ha caratteristiche diverse e possibili problematiche differenti.

Cercherò nel seguito di fare una suddivisione degli impianti in 2 categorie principali e poi di mostrare le problematiche più frequenti riscontrate e come è possibile risolverle (se è possibile).

ESISTONO DUE TIPOLOGIE DI IMPIANTI POSSIBILI SOLITAMENTE (ma esistono anche sistemi ibridi che sono un mix dei 2 sistemi):

  • SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA ANALOGICO (su cavi coassiali).
  • SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA IP (su cavi di rete LAN, UTP).

 

SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA ANALOGICO (su cavi coassiali).

I sistemi di videosorveglianza analogici sono piuttosto semplici da riconoscere perché, senza bisogno di andare ad aprire tubazioni o canale a parete per vedere la tipologia di cavi usati, basta guardare il retro del registratore e vedrete tante uscite quante telecamere può supportare il sistema di registrazione acquistato.

I vecchi sistemi di videosorveglianza che hanno almeno 10/15  anni sono almeno nel 90% dei casi analogici.

Nell’immagine potete vedere 16 attacchi uguali, posizionati in due file da 8 attacchi, pertanto il registratore analogico (si chiama DVR) potrà gestire fino a 16 telecamere analogiche. In ognuno di quegli attacchi verrà collegato (opportunamente connettorizzato con spinotto bnc n.d.r.) un cavo coassiale che arriverà direttamente da ognuna delle vostre telecamere.

COME CAPIRE SE FUNZIONA?

Nella maggior parte dei casi si tratta di sistemi in cui l’Hard Disk di registrazione contenuto all’interno del registratore, non è più funzionate (spesso si sente un rumorosissimo e fastidioso fischio o un gracchiare). Questo è dovuto al fatto che tali hard disk funzionano 24 ore su 24 e vuoi per la polvere, vuoi per sbalzi di tensione sulla linea di alimentazione (suggerisco sempre di collegare i registratori a un gruppo di continuità da almeno 650 VA), si sono danneggiati.

NOTA: una delle problematiche ulteriori è legata al fatto che moltissimi installatori, per risparmiare o perché non lo sanno proprio (ma io tendo ad essere malizioso), installano dei normali Hard Disk da computer. Questi non sono idonei ad un utilizzo 24 ore su 24 e molto spesso, nel giro di 2 o 3 mesi, si danneggiano e vi troverete con un sistema di videosorveglianza inutilizzabile.

Alzino la mano tutti quelli a cui è successo!

Occorrono dischi specifici per applicazioni h24 di videosorveglianza!!

Quindi, prima prova da fare: innanzitutto verificare se il registratore si accende. In caso positivo aprire il registratore e verificare se l’Hard disk si accende (verificate se si accendono dei led luminosi nel disco o se sentite comunque il disco in funzione).

Se non sentite segni di vita sul disco, il primo step è sostituire il disco (verificate innanzitutto la capacità massima dei dischi che può gestire il registratore dalla scheda tecnica del registratore. Se non la avete cercate marca e modello su internet e spesso si trovano).

Direi che su un vecchio sistema analogico fino a 8 telecamere, un disco da 500 GB (se volete strafare 1 Terabyte) può bastare per alcuni giorni di registrazioni.

Se anche dopo la sostituzione del disco il sistema continua a non funzionare, e non vedete proprio nulla, potrebbe essersi danneggiato qualche componente del registratore e, in quel caso, vi consiglio di comprare un nuovo registratore analogico con caratteristiche simili a quello che avete ma più moderno (se avete dubbi contattateci su info@fonianet.it), dopodiché si inizierà a verificare se e quante telecamere sono in funzione.

CASO 2: FUNZIONA IL REGISTRATORE MA ALCUNE DELLE TELECAMERE NON FUNZIONANO. COSA FARE?

Anche in questo caso le problematiche potrebbero essere tante.

Potrebbe essere un problema di alimentazione (e bisogna vedere se le telecamere hanno una alimentazione elettrica in locale e in quel caso troverete adiacente alla telecamera una scatolina stagna chiara delle dimensioni di circa 10cm x 10cm da cui esce un tubo che arriva alla telecamera. Oppure l’alimentazione potrebbe essere data direttamente a monte utilizzando un cavo coassiale composito (combinato) su cui passano sia le immagini che l’alimentazione.

Potrebbe essere entrata acqua in una delle scatole e avere mandato in corto l’alimentatore o ancora il cavo coassiale può essere stato danneggiato da un topo (succede spesso con i cavi volanti non alloggiati all’interno di tubazioni).

Il mio suggerimento in questo caso è di spostare una delle telecamere funzionanti posizionandola di volta in volta al posto di quelle non funzionanti. Se si accende il problema non era il cavo ma la telecamera. In questo modo saprete quante nuove telecamere analogiche comprare. PS: verificate sempre anche i connettori ai 2 estremi.

 

SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA IP (su cavi di rete LAN, UTP).

 

Nel caso invece di sistemi IP (quindi più moderni), sul retro del registratore (che si chiama NVR), troverete anziché attacchi come quelli precedenti (per connettori BNC), una o più porte di rete LAN di tipo RJ45.

In questo caso i cavi che arrivano alle telecamere saranno dei cavi UTP di rete.

Sul retro del vostro registratore troverete una o più porte di rete LAN.

Se c’è una singola porta di rete LAN allora il registratore andrà collegato a un dispositivo Switch su cui arriveranno tutti i cavi delle telecamere. Se il sistema in oggetto non funziona il problema potrebbe essere o un danneggiamento del registratore o del disco (come nel caso del sistema analogico precedente), o del suddetto switch (verificate se è accesso innanzitutto) che andrà sostituito oppure, un problema alle singole telecamere che dovrete valutare una alla volta come nel caso precedente, dopo avere escluso problematiche al sistema registratore/Disco/Switch.

Nel caso in cui (come nell’immagine in alto) sul retro del registratore ci sia una porta LAN per ogni telecamera i casi sono 2:

  • Il registratore ha anche uno switch integrato e quindi i cavi di rete delle telecamere arriveranno ognuno su una porta del registratore (come succedeva con i cavi coassiali);
  • Il registratore integra uno switch PoE cioè le telecamere potranno essere alimentate direttamente dallo switch sul cavo di rete senza bisogno di avere alimentazione diretta in prossimità della telecamera. Perché ciò sia possibile, però, le telecamere IP installate devono potere gestire lo standard PoE che le alimenta tramite cavo di rete (verificate se sulla scheda tecnica di telecamere e registratore, nella sezione relativa all’alimentazione, vengono citati lo standard 802.3af oppure il più moderno standard 802.3at).

 

 PER CONCLUDERE:

Qualcuno di voi mi dirà “Si, tu la fai semplice.”.

Certo, io ragiono da direttore tecnico di un’azienda installatrice di impianti di videosorveglianza per privati, enti pubblici, esercito ecc. Però è anche vero che, pur cambiando notevolmente i contesti e le problematiche, le casistiche possono essere a grandi linee ricondotte a quelle che vi ho indicato.

Nota: Un caso a parte, ovviamente, per i sistemi di videosorveglianza IP, è rappresentato dal caso in cui le telecamere -per motivi di distanza o comodità- non siano collegate da un estremo all’altro al registratore ma si sia utilizzato un ponte radio. Non entro nel merito perché in quel caso si apre un mondo diverso (io sono un ingegnere elettronico ad orientamento telecomunicazione e mi verrebbe da parlare per 12 ore dell’argomento ma vi risparmio la conferenza perché tengo alla vostra salute mentale! Per oggi basta questo articolo ma non escludo di approfondire l’aspetto Wi-Fi in un altro articolo).

Comunque per farla rapida: nel caso di collegamento con ponti radio occorre verificare se i 2 dispositivi radio agli estremi stanno funzionando, se sono correttamente configurati, se il puntamento è stato fatto in modo corretto ecc.

Detto questo, spero di esservi stato di aiuto e ricordatevi che, a volte però, riparare un vecchio sistema che ha 15 anni potrebbe venirvi a costare tra manodopera e dispositivi anche più di un nuovo impianto. Occorre un professionista serio che sappia indirizzarvi alla scelta migliore.

Il mio suggerimento è quello di -nel caso di cavi coassiali ancor in buono stato- tenere i vecchi cavi e sostituire le vecchie telecamere e registratore con nuovi sistemi che oggi, con le tecnologie attuali, vi permettono di avere un impianto ad altissima risoluzione analogico. Senza dovere cioè ripassare cavi di rete LAN e avere un impianto IP.

OCCORRE VALUTARE CASO PER CASO. PER QUESTO MOTIVO, SE ABITATE IN SARDEGNA, CONTATTATECI SUBITO PER UN SOPRALLUOGO E UNA OFFERTA SU INFO@FONIANET.IT O AL NUMERO 327-7509675. 

Un nostro consulente ascolterà le vostre esigenze e programmerà assieme a voi un sopralluogo preliminare presso la vostra casa, ufficio, negozio o Residence/Hotel.

A presto!

 

Ing.Fabio Contu – Resp.le Tecnico Fonianet Telecomunicazioni
Sardegna

Filed Under: Senza categoria, VIDEOSORVEGLIANZA

Telecamere per la misurazione della temperatura corporea nel Covid-19

18 Aprile 2020 by Ing. Fabio Contu

Le Telecamere per la misurazione della temperatura corporea, rappresentano una tecnologia avanzatissima e URGENTE.

Abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni e di offerte in questo periodo di Pandemia legata al covid-19, pertanto, ritengo sia utile spiegare anche ai non addetti ai lavori come funzionano.

Fonianet Telecomunicazioni è azienda Partner Ufficiale Hikvision, che è stata tra le prime che hanno sviluppato e applicato questa tecnologia (non a caso l’azienda è cinese ed è stata anche una necessità immediata essendo nato il virus proprio in Cina  a Wuhan).

Pertanto, tecnicamente, abbiamo visto l’unione di tecnologie avanzatissime in una serie di prodotti che, a mio parere, rappresentano il non plus ultra della tecnologia attuale e saranno adottati in tutto il mondo in modo diffuso.

Non sappiamo quanto durerà la pandemia, come evolverà, addirittura alcuni scienziati hanno fatto dei test di laboratorio ed è emerso che il virus, dopo un’ora a 62°C era in parte ancora attivo e capace di riprodursi mentre era completamente scomparso dopo 15 minuti a 92°C.

Altri parlano di una seconda ondata del virus in autunno 2020.

Insomma: comunque vada, è il caso di muoversi con tempo e adottare le misure corrette per proteggere se stessi, i propri clienti e/o pazienti, le proprie aziende.

CHI SONO I DESTINATARI DELLE TELECAMERE PER LA MISURA DELLA TEMPERATURA CORPOREA?….

Gli ambiti sono i più disparati: la prima applicazione è stata fatta già da gennaio 2020 in vari aeroporti, porti e stazioni asiatiche (ma già a febbraio le telecamere termometriche Hikvision venivano utilizzate all’aeroporto di Istanbul e in altri aeroporti europei).

Ora si è capita l’importanza di questa tecnologia anche per tutte le altre strutture (sanitarie e non) e aziende.

Stiamo ricevendo richieste da: FABBRICHE, CONCESSIONARIE, ENTI GOVERNATIVI, ESERCITO, POLIZIA DI STATO, SUPERMERCATI, NEGOZI, UFFICI.

Insomma ovunque si voglia garantire la sicurezza dei propri clienti e/o dipendenti, l’utilizzo delle telecamere per la misurazione della temperatura corporea è FONDAMENTALE.

ORA QUALCHE CENNO SULLA TECNOLOGIA, MA IN MODO LIGHT, SEMPLICE E COMPRENSIBILE, SENZA TECNICISMI, COSI’ CHE ANCHE I NON ADDETTI AI LAVORI POSSANO CAPIRE.

Le telecamere per la misurazione della temperatura corporea, sono una evoluzione delle telecamere termiche, che esitono da tempo.

Una telecamera termica tradizionale, viene utilizzata per la sicurezza perimetrale (riesco a vedere un individuo grazie al calore del suo corpo anche di notte o attraverso porte o sottili pareti), per la rilevazione di principi di incendi o, ancora, per rilevare surriscaldamenti in macchine industriali.

Visti gli utilizzi, molto spesso, le telecamere termiche riescono a rilevare una variazione intorno agli 8-10°C in un campo di temperature che può variare dai -20°C ai +150°C.

Ovviamente, capirete che con una telecamera termica tradizionale non posso misurare con accuratezza la temperatura corporea di un individuo perchè una temperatura di 40°C potrebbe essere letta anche come 36°C o come 44°C. Quindi non ha senso.

QUINDI COME FUNZIONANO LE TELECAMERE PER LA MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA? (TERMOMETRICHE: si chiamano così).

Innanzitutto: viene ristretto il campo delle temperature entro le quali devono rilevare il valore di temperatura corporea (cioè tra i 30°C e i 45°C). In questo modo le telecamere saranno molto più precise e misureranno la temperatura con una approssimazione massima di 0,5°C ma, da azienda installatrice, posso dirvi che ottimizzando le condizioni ambientali e facendo una buona installazione (o usando dispositivi esterni come il cosiddetto “Black Body”) si riesce a ridurre l’approssimazione a 0,3°C o anche meno: valori,cioè, simili a quelli rilevati con un termometro a infrarossi.

DOMANDA: CHE DIFFERENZA C’E’ TRA UN TERMOMETRO A INFRAROSSI E UNA TELECAMERA TERMOMETRICA?…PERCHE’ DEVO SCEGLIERE LA TELECAMERA?

RISPOSTA: LA DIFFERENZA E’, POTENZIALMENTE, UNA VITA SALVATA.

Ti spiego il perchè.

Sai come viene misurata la temperatura corporea con un termometro a infrarossi?…

L’operatore tiene in mano il termometro e deve tenerlo a circa 5/10 cm dalla fronte della persona rilevata. Quindi la distanza dalla persona rilevata è di circa un braccio o sbaglio?…Eh si, siamo sotto il metro di distanza richiesto dal decreto italiano e dalle misure imposte dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Quindi tu o il tuo dipendente state rischiando un possibile contagio ogni volta che misurate la temperatura a un cliente o utente con un termometro a infrarossi.

Moltiplica questo rischio per 20, 50, 100, 200 persone al giorno (per quanti giorni?…) a cui misuri la temperatura…

Ne vale davvero la pena?…

DOMANDA: QUINDI, SE USO UNA TELECAMERA TERMOMETRICA PER LA MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA COME POSSO ESSERE AL SICURO?…

RISPOSTA: GRAZIE ALLA DISTANZA. RILEVERAI LA SUA TEMPERATURA A DISTANZE DI 1-2 METRI E SUPERIORI (DAI 3/4 METRI IN SU) A SECONDA DEL PRODOTTO SCELTO.
IL RISCHIO DI CONTAGIO SARA’ PROSSIMO ALLO ZERO.

LA TECNOLOGIA USATA.

Le telecamere termometriche Bi-Spectrum Hikvision usano 2 ottiche distinte: uan tradizionale (4 Megapixel) e una termica (con risoluzione che varia in funzione del modello), mixando le due immagini assieme.

La telecamera utilizza algoritmi di “Face Detection” e di intelligenza artificiale per riconoscere i volti presenti nella scena (fino a 30 in contemporanea) e concentrare la misurazione della temperatura corporea solo in quella regione dell’inquadratura (così sono più precise).

L’operatore vedrà su un Pc o un tablet un quadrato attorno al viso di ogni persona con una misura di temperatura.

Durante l’installazione si programmerà sul sistema una soglia di “temperatura di allarme” (che nel caso di Covid-19 sarà settata a 37,5°C, come da prescrizioni del Decreto italiano e indicazioni dell’OMS) pertanto, ad esempio, se la temperatura misurata sarà di 36,7°C vedrò attorno al viso della persona una quadrato verde con la scritta 36,7°C di colore VERDE.

Se la temperatura misurata sarà di 37,6°C (o superiore) vedrò attorno al viso della persona una quadrato ROSSO con la scritta 37,6°C di colore ROSSO.

Cioè già dallo schermo l’operatore si renderà subito conto che a quella persona va impedito l’accesso.

SI, MA COSA POSSO FARE, REALMENTE, A QUELLA PERSONA, QUANDO VEDO IL QUADRATO CON LA TEMPERATURA ROSSA?…

Partiamo dal presupposto che occorra isolarla ma usare comunque la massima discrezione, perchè magari quella persona  non sa minimamente di avere la febbre, ma in questo ci viene incontro la tecnologia (E QUI ENTRANO IN GIOCO ANCHE LE CAPACITA’ DI NOI INSTALLATORI).

Le telecamere hanno a bordo delle uscite di allarme, pertanto, si potrà fare in modo che il superamento dei 37,5°C generi un allarme e comandi una determinata azione (si accende una luce rossa sotto la scrivania dell’operatore, si attiva un buzzer, si blocca il tornello e si apre una porta secondaria nelle vicinanze da cui fare uscire la persona a cui fare poi ulteriori controlli).

SUGGERIMENTO: il nostro suggerimento è che vengano stabiliti preliminarmente, per ogni azienda in cui vengono utilizzate e installate telecamere termometriche, dei precisi protocolli su cosa fare in caso di rilevamento di una temperatura sopra-soglia nel modo più sicuro per le altre persone e più riservato per la persona che ha generato l’allarme. Non è una colpa: occorre buon senso.

IMPLICAZIONI PRIVACY.

Fermo restante che ogni azienda deve avvalersi di un suo consulente e/o DPO che in generale gli dia le giuste indicazioni su come gestire il trattamento dei dati riservati, facciamo presente che non è necessario che le immagini rilevate vengano registrate (perchè lo scopo è quello di effettuare un’azione immediata, impedendo l’accesso a un soggetto potenzialmente “positivo”). Qualora venissero registrate, esisteranno precise misure preliminari e autorizzazioni espresse in modo chiaro a tutela di tutti.

Ultimo dettaglio: la “Face recognition” che usano le telecamere termiche non è una sorta di grande fratello che registra i volti e vede dove sei stato tu, Signor Mario Rossi, come nei film di spionaggio.

L’identificazione del volto serve alla telecamera solo a capire il punto esatto in cui andare a rilevare la temperatura. Ma tale volto non verrà poi registrato e comparato con chissà quale banca dati.

Quella è una cosa diversa: è un sistema di controllo degli accessi biometrico, utilizzato in certe strutture per capire chi è autorizzato o meno all’ingresso, previa autorizzazione da parte degli interessati (esistono anche degli apparati totem specifici di Hikvision, che permettono sia di effettuare il controllo degli accessi con dati biometrici del volto che misurare, in contemporanea, la temperatura corporea del soggetto. Se fossi interessato contattaci e ti formuleremo una offerta anche per tale esigenza).

 

SCANNER TERMOMETRICI:

Esistono anche delle telecamere termometriche in forma di scanner/pistola, che rilevano la temperatura a 1-1,5 meti di distanza, rispettando le direttive di distanziamento sociale del Decreto e dell’OMS.

Sono prodotti molto utili in certi contesti in cui l’installazione della telecamera sia poco pratica (ad esempio: accettazione di una officina, guardiola di un accesso carraio dove le persone transitano su un automezzo come corrieri ecc.). Sono meno performanti delle telecamere ma hanno un utilizzo molto più elastico in situazioni particolari. Dove si può consigliamo, comunque, le telecamere.

ULTIMA COSA: In Italia il Decreto Sicurezza permette, alle aziende che vanno ad installare nel 2020 delle telecamere termometriche nelle proprie attività,  di usufruire del 50% di credito di imposta, fino a un massimale di 20.000 € e fino all’esaurimento di un fondo pari a 50 milioni di euro (chi prima arriva risparmia la metà, per capirci).

Per concludere: la tecnologia ci permetterà di vivere più sicuri, anche in questa fase.

 

PER CHIARIMENTI E OFFERTE CONTATTACI AL NOSTRO INDIRIZZO INFO@FONIANET.IT, AL NUMERO 327-7509675 OPPURE SUL FORM DEL NOSTRO SITO WEB.

Abbi fiducia. Ce la faremo anche stavolta.

Ing.Fabio Contu – Resp.le Tecnico Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: Corona Virus

Il mondo della Tecnologia nell’era del Corona Virus

26 Marzo 2020 by Ing. Fabio Contu

 

É arrivato, anche in Italia…e in questo articolo vi spiegherò come cambia il mondo della Tecnologia nell’era del Corona Virus.

Ci sarà tempo per parlare di tutto il resto: di cosa è stato sottovalutato nell’approccio generale, di come potevano evitarsi certi errori, di chi e cosa è stato sbagliato. Ci sarà tempo per tutto questo.

Molti hanno paragonato questo evento epocale, la pandemia globale, a una vera e propria guerra: le stesse paure, la stessa frenetica ricerca dei beni primari (cibo, medicinali…), la confusione nell’informazione con un continuo tam tam di informazioni e smentite, fake news, omissioni, interpretazioni faziose, allarmismi da un lato, minimizzazioni eccessive dall’altro.

Di certo questo scenario che ci si sta prospettando innanzi ci lascia disorientati, increduli, con reazioni spesso eccessive e non rispetto delle regole e della legge da parte di tanti. Pensate che normalmente quelle decine di migliaia di persone fermate e denunciate per il non rispetto dei Decreti e le restrizioni sugli spostamenti si sarebbero prese una denuncia?…Tutto è stato stravolto e la rinuncia a dei beni basilari che troppo spesso diamo per scontati come LA SALUTE e LA  LIBERTA’ hanno ribaltato comportamenti e reazioni di moltissime persone. Anche di quelle che normalmente le regole le avrebbero probabilmente rispettate.

Ma è molto diversa da una guerra, perchè non siamo isolati dal resto del mondo, dai nostri cari, possiamo sentitrli e videochiamarli anche tutti i giorni, possiamo usare Internet e sapere le informazioni del resto del mondo in un click.

COME É CAMBIATA LA NOSTRA VITA OGGI, DURANTE  IL CORONA VIRUS, NEL GIRO DI DUE MESI, E IN COSA LA TECNOLOGIA CI STA PERMETTENDO, COMUNQUE, DI ANDARE AVANTI?…

SMARTWORKING.

É una parola che continuiamo a sentire dai mass media in continuazione.

Grazie alla tecnologia, essendo stati obbligati molti uffici  a “chiudere” fisicamente (perchè non è possibile continuare a lavorare normalmente garantendo la distanza di 1 metro tra i dipendenti e adottando tutte le misure che possono garantire l’eventuale assenza di contagio), è possibile “Lavorare da casa”.

Ci si potrà collegare al proprio computer e al server aziendale in cui sono installati i vari applicativi in modalità sicura, tramite opportune VPN, con tantissime aziende che mettono a disposizione tale servizio e garantiscono di continuare a lavorare. Magari lo si farà non nel modo solito ma in modo molto vicino qualitativamente a quanto succedeva prima del Corona Virus (forse a casa in tanti sono anche più produttivi e sereni, a vantaggio della propria azienda).

Sarà possibile poi essere raggiunti al proprio cellulare personale riconfigurando il sistema telefonico dell’ufficio e abilitando un trasferimento di chiamata dal proprio interno in ufficio al proprio cellulare (in modo trasparente per il cliente che sentirà rispondere alla telefonata senza sapere che l’utente chiamato lo ha fatto da casa propria).
(se vuoi farlo anche nella tua azienda clicca qui: Contattaci per attivare lo smart working anche telefonico alla tua azienda in Sardegna).

RILEVAMENTO TEMPERATURA CORPOREA.

Per garantire un primo immediato screening su potenziali persone positive al Corona Virus, presso aeroporti, stazioni ferroviarie, stazioni degli autobus e porti (oltre che in molti esercizi commerciali) si sta effettuando la misurazione della temperatura corporea, ritenendo -come da direttive dell’OMS- potenziale “campanello di allame” una temperatura corporea superiore ai 37,5°C.

Si effettuano (in modo rapido e senza accumulo di persone in una stessa area) tali misurazioni,  utilizzando scanner termografici, termometri a infrarossi e telecamere speciali, come le bi-spectrum Hikvision che operano nel range di temperatura dei 30-45 °C, e permettono la misurazione a distanza (anche di vari metri) della temperatura corporea con una approssimazione massima di 0,5°C. (se vuoi informazioni in merito puoi contattarci : Clicca qui per avere info sulle telecamere che misurano la temperatura corporea a distanza).


SANITA’ E RICETTE
MEDICHE.

É una delle novità introdotte e utilizzate in questo periodo. Vista la necessità di minimizzare il rischio di contagio, tanto più nei confronti del personale medico che potrebbe poi a sua volta infettare tante altre persone (magari già con gravi patologie), si è optato per la trasmissione della ricetta da parte del medico anche tramite una semplice fotografia della stessa inviata su Whatsapp.  Ancora meglio, più spesso,tramite l’indicazione da parte del medico del numero della ricetta elettronica (NRE) da comunicare in Farmacia con la quale il farmacista, accedendo al sistema, potrà fornire i farmaci prescritti.


DIDATTICA ONLINE.

Ovviamente, in questo periodo, anche le scuole e le Università sono state chiuse, pertando non sarà più possibile la didattica frontale, sia per tenere le lezioni che per sostenere gli esami e le sessioni di laurea.

In questa situazione, pertanto, la scelta è stata quella di non perdere settimane di tempo utile, permettendo di continuare le lezioni (per tutte le scuole di qualsiasi livello e grado e nelle università) svolgendole ONLINE.

Numerose sono state pertanto le piattaforme (Skype, ZOOM ecc.) che consentono di realizzare aule didattiche virtuali in cui gli studenti seguono via web la lezione tenuta dal proprio docente, oppure sostengono un esame universitario o, addirittura, come sta succedendo già da alcune settimane, discutono la propria tesi di laurea online, di fronte alla webcam del proprio PC visualizzando sul proprio schermo i docenti che rappresentano la commissione di laurea che ascoltano e valutano lo studente in questa modalità.

Queste sono solo alcuni degli aspetti che la tecnologia sta permettendo di gestire in piena pandemia.

In altri paesi asiatici (come in Corea del Sud ma soprattutto in Cina) si sta facendo uso di tecnologie molto più sofisticate per il tracciamento degli spostamenti delle persone (GPS, APP obbligatorie sui cellulari, telecamere stradali con riconoscimento facciale, DRONI…) in modo da intervenire immediatamente qualora dei casi di positività in quarantena si spostino dai propri alloggi.

Tali misure molto restrittive non sono state utilizzate da noi in Italia e in altri paesi dell’UE in quanto lesive della Privacy dei cittadini e della normativa comunitaria GDPR.

CONCLUDENDO…

Per conlcudere quindi: sono emersi nuovi scenari che stanno mostrando come esistono modalità alternative di gestire la produttività e tutti gli aspetti del quotidiano, molti dei quali potrebbero essere applicati con successo ancora, una volta tornati alla normalità, permettendo un notevole risparmio di tempo e risorse.

Un limite evidenziato in questo scenario è costituito dallle infrastrutture di telecomunicazioni degli operatori a banda larga, ancora insufficienti a poter gestire una mole di traffico contemporaneo di questa entità. Infatti gli operatori italiani hanno lamentato un aumento dell’occupazione di banda dei 2/3 rispetto a quella standard che sta provocando congestioni, disservizi e rallentamenti nelle ore di particolare traffico.

Ci aspettiamo che questa emergenza Covid-19 possa portare tutti a fare delle valutazioni sul futuro, avendo fatto emergere con prepotenza criticità e necessità che forse prima non si erano mai neppure prese in considerazione…

Ing.Fabio Contu – Resp.le Tecnico Fonianet Telecomunicazioni
Cell. 327-7509675

 

Filed Under: Corona Virus

ANTIFURTO NEBBIOGENO: COME PROTEGGERE LA TUA CASA O NEGOZIO.

2 Febbraio 2020 by Ing. Fabio Contu

ANTIFURTO NEBBIOGENO: COME PROTEGGERE LA TUA CASA O NEGOZIO.

Credo che sia un po’ l’incubo di tutti…

Mario decide di andare in vacanza, dopo mesi e mesi di lavoro, magari in estate, oppure anche solo per un weekend di relax che lo aiuterà a staccare un po’ la spina dal tramtram quotidiano. Sono state delle vacanze bellissime, gli ci volevano proprio.

Parcheggia la sua auto, scarica le valigie ma…c’è qualcosa che non quadra…Sarà il suo sesto senso?…

Apre la porta di ingresso e trova tutto a gambe all’aria. Nel soggiorno sedie rovesciate, cassetti aperti, oggetti buttati sul pavimento. Non c’è più il nuovo televisore da 50″ che si erano regalati per Natale, nè l’home theatre. Sale di corsa al piano superiore, nella zona notte e…ahimè stesso discorso. Sparito  l’impianto wi-fi della Bose che era il suo motivo di vanto con gli amici, spariti i gioielli e la cassaforte…è aperta.

Nessuna traccia dei 5000 € che aveva lasciato dentro per eventuali emergenze nè della penna Montblanc che gli aveva regalato suo padre al diploma a cui era affezionatissimo.

Mario è incredulo. Si siede sul letto e si maledice perchè non aveva installato nè un allarme, nè delle telecamere, nè quel sistema che aveva visto a una fiera con la nebbia….ah si, l’antifurto nebbiogeno. Forse in quel modo avrebbe evitato. Fa 2 conti a mente…Tra soldi e oggetti i ladri si sono portati via circa 10.000 €.

Questo è un possibile scenario e, come avrai intuito, non è per niente lontano da quella che potrebbe essere la realtà.

MA COS’E’ QUESTO “ANTIFURTO NEBBIOGENO” DI CUI MARIO SI E’ RICORDATO SOLO DOPO AVERE VISTO LA PROPRIA CASA SVALIGIATA?…

Ecco  una breve clip di poco più di un minuto che ti mostrerà come funziona un ANTIFURTO NEBBIOGENO e come  sventare un furto grazie alla sua capacità di RENDERE TOTALMENTE IMPOSSIBILE LA VISUALE NEL TUO APPARTAMENTO O NEL TUO NEGOZIO NELL’ARCO DI POCHI SECONDI.

Ebbene si: SE MARIO AVESSE INSTALLATO UN IMPIANTO DI ALLARME ABBINATO AD UN SISTEMA ANTIFURTO NEBBIOGENO A CASA SUA TUTTO QUELLO NON SAREBBE SUCCESSO.

Ma quella nebbia è tossica?…E se mi rovina gli oggetti?…Sai quanto ho pagato quel divano?…NON ROVINA NULLA.

Tranquillo: la nebbia non è altro che vapore acqueo addizionato con “glicole”, una sostanza utilizzata in ambito alimentare pertanto, totalmente atossica e non rovinerà minimamente nulla del tuo arredo e dei tuoi oggetti, nè la tv, nè gli elettrodomestici, nè qualunque altra cosa che contenga elettronica.

Il sistema è molto evoluto e va abbinato ad  un sistema di allarme, configurato da tecnici specializzati (è importante  progettare bene il sistema prima l’installazione, decidere la posizione e la potenza del nebbiogeno necessaria ai tuoi ambienti, studiare gli spazi del tuo appartamento o negozio: non dimenticare che i ladri non sono spesso così sprovveduti, anzi, conoscono le innovazioni tecnologiche molto bene).

MA TUTTI I NEBBIOGENI VANNO BENE?…

LA RISPOSTA E’ NO. Scegli molto bene il prodotto e l’azienda installatrice.

Sul mercato esistono molte marche, ma quelli più economici introducono dei rischi perchè magari usano delle piccole bombole di gas al loro interno per dare pressione alla “nebbia”. Molte aziende installatrici che vendono tale tipologia di nebbiogeno, non a caso fanno firmare al cliente una liberatoria per scaricarsi da qualunque conseguenza e responsabilità. Chiediti il perchè…

FONIANET TELECOMUNICAZIONI ha scelto un prodotto (AURA SICUREZZA) certificato IMQ, che utilizza una caldaia ad alto rendimento con involucro protettivo in materiale che usa le nanotecnologie (altissima efficienza  e ridotto spessore dell’involcuro), unico con certificazione FOOD che può essere installato anche in supermercati  e ristoranti, così come lo staff tecnico che andrà ad installare il nebbiogeno ha seguito un percorso di certificazione, un esame finale ed è stato certificato IMQ.

FONIANET TELECOMUNICAZIONI, se vivi o hai una attività in Sardegna, sarà bene lieta di darti una dimostrazione del nebbiogeno direttamente a casa tua o nel tuo negozio. Vedere con i tuoi occhi vale più di mille parole e noi lo sappiamo bene.

Chiamaci al numero 327-7509675 per fissare un appuntamento e una dimostrazione, oppure,  contattaci sul form del nostro sito (cliccando su questa scritta).

Ideale per riuscire a sventare davvero i furti in ville, appartamenti, aziende, gioiellerie, compro-oro, sale slot, banche ecc. 

Ti lascio una dimostrazione da noi effettuata presso la sala riunioni degli uffici di un grossa catena di supermercati nell’isola così vedrai tu stesso la forza dell’antifurto nebbiogeno AURA SICUREZZA. Ti aspettiamo.

Ing.Fabio Contu – Resp.le Tecnico Fonianet Telecomunicazioni

 

Filed Under: Sicurezza Anti Intrusione

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