• Skip to main content
  • Skip to footer

Fonianet - Telecomunicazioni in Sardegna

  • Fonianet
    • Profilo
    • Referenze
    • Marchi
  • Servizi & Prodotti
    • Assistenza & Consulenza
    • Telefonia
    • Reti Dati Rame & Fibra Ottica
    • Impianti di Videosorveglianza Sardegna anche in Costa Smeralda
    • Sistemi d’allarme
      • Antifurto Nebbiogeno in Sardegna
    • Ponti Radio & WiFi
    • Controllo Accessi
    • Impianti Elettrici & Domotici
  • Fotogallery Lavori
  • Blog
  • Contatti
  • Cookie Policy (UE)

VIDEOSORVEGLIANZA

INCENDI NEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI: COME PREVENIRLI CON LE TERMOCAMERE.

20 Luglio 2023 by Ing. Fabio Contu

Un incendio su un impianto fotovoltaico

Incendi negli impianti fotovoltaici: come prevenirli con le termocamere.

Facciamo prima un piccolo riassunto sulle cause principali di incendio sui sistemi fotovoltaici (giusto un breve riepilogo, poi esistono contesti e tecnici specializzati solo sull’argomento a cui vi reinvio).

Perché i pannelli possono prendere fuoco coinvolgendo in tutto o in parte la struttura di sostegno sottostante e propagarsi all’interno del fabbricato?

La presenza di lucernai e traslucidi in vicinanza dei pannelli può essere motivo di propagazione dell’incendio all’interno del fabbricato.

Uno dei problemi più frequenti degli incendi negli impianti fotovoltaici è connesso ai cablaggi: CONNESSIONI LENTE.

La questione dei cablaggi appare spesso sottovalutata e le connessioni lente pare siano una delle cause di incendio più comuni nel caso di incendi di impianti fotovoltaici.

Viste le tensioni non indifferenti in gioco, un primo rischio è quello dell’arco elettrico.

Se durante la fase di sopraluogo post-incendio il ROS riscontra nell’ impianto delle connessioni a vite allentate, queste potrebbero aver generato un arco elettrico (arco voltaico) che potrebbe avrebbe dato origine alle fiamme. E’ appena il caso di evidenziare che, l’arco elettrico generatosi ad impianto in funzione può innescare il materiale sottostante che lentamente si autoalimenta fino a sviluppare l’incendio, anche in ore notturne.

Un arco elettrico in tensione continua, a voltaggio normalmente in uso negli impianti fotovoltaici, può restare acceso per moltissimo tempo, dell’ordine addirittura dei minuti: esso è, pertanto, in grado di forare una lamiera zincata come quella normalmente utilizzata per l’appoggio dei pannelli su un tetto e può comportare l’ innesco dei materiali sottostanti.

SCATOLE DI GIUNZIONE: Uno dei punti a maggior criticità dove è riscontrabile un eventuale arco elettrico è la scatola di giunzione. Anche rimuovendo uno o più pannelli scelti sia tra quelli coinvolti dalle fiamme che tra quelli rimasti intatti si ricercano, all’interno della scatola di giunzione, le tracce di arco elettrico.

Se la scatola di giunzione risulta già danneggiata appaiono evidenti i segni del fuoco anche sul materiale di supporto.

DIFETTI NELLE SALDATURE TRA CELLE: E’ possibile che si sviluppi un arco elettrico anche all’interno del pannello per difettosità delle saldature tra cella e cella oppure per ossidazione creatasi a seguito di perdita di ermeticità del pannello.

Riscontrare la presenza di questi segni sia sui pannelli incendiati che sui pannelli costituenti l’impianto, significa aver individuato una difettosità interna del pannello stesso tale da generare durante l’irraggiamento solare, un arco elettrico in serie tra le celle e capace, altresì, di perforare la parte sottostante (ammaccando il vetro nella parte anteriore), ed intaccando ed innescando il materiale di supporto.

CONNESSIONI LENTE DEL TELAIO: Le connessione lente del telaio e la particolare collocazione dei pannelli situati al termine della falda possono creare infiltrazioni di acqua che nel tempo possono generare, durante il funzionamento, significative correnti di cortocircuito in grado di innescare i pannelli.

Un secondo rischio di incendio dei pannelli FTV è dovuto al fenomeno cosiddetto di “hot spot”, ovvero al riscaldamento localizzato.
Nei moduli, è impossibile che tutte le celle fotovoltaiche siano perfettamente identiche, a causa di inevitabili lievi differenze in fase di fabbricazione. Inoltre puòanche accadere che una parte del campo FTV sia in ombra, o anche semplicemente più sporca(presenza di foglie, polvere): perciò, due stringhe di moduli collegate in parallelo non avranno maiperfettamente la stessa tensione. Di conseguenza, si potrebbe verificare una corrente interna inversache potrebbe provocare danni o surriscaldamenti localizzati: l’hot spot.

Un esempio di incendio su un sistema fotovoltaico causato da HOT SPOT.

Per evitare ciò nei circuiti elettrici si inseriscono appositi diodi: la mancanza dei diodi, ovvero il posizionamento di diodi in numero o di caratteristiche insufficienti, ovvero il loro posizionamento scorretto ovvero, la scelta di materiale non idoneo, ecc. sono tutti fattori che possono provocare l’hot spot, con conseguente rischio di innesco.

Nel caso, invece, di ombreggiamento di una o più celle, la cella ombreggiata diventa un utilizzatore e consuma energia, dissipando la potenza generata dalle altre celle non ombreggiate.

Si va incontro, così, al cosiddetto fenomeno dell’“hot spot”, ovvero del surriscaldamento con relativo rischio di danneggiamento irreversibile delle celle in ombra.

I costruttori dei moduli fotovoltaici inseriscono i diodi di by-pass nella scatola di collegamento, allo scopo di “cortocircuitare” ogni singolo gruppo di celle in caso di ombreggiamento.

Una tale tecnica di protezione per ogni cella è costosa; in pratica il diodo si connette in parallelo a gruppi di celle in serie (18-24-36) formanti un modulo. 

COME PREVENIRE UN INCENDIO IN UN SISTEMA FOTOVOLTAICO?…

UTILIZZO DI TELECAMERE TERMICHE PER MONITORAGGIO CONTINUO.

Ieri, con lo Staff Tecnico di Fonianet, abbiamo effettuato un sopralluogo presso uno stabilimento in Sardegna in cui il cliente ci pregava di recarci con la massima urgenza…

Una volta sul posto abbiamo appurato la situazione che vi mostriamo in foto.

Una porzione del fotovoltaico è andata a fuoco

Parte del sistema fotovoltaico dei loro capannoni (tutti adiacenti tra loro, per una potenza complessiva di 1 MWatt che rende autonomo energicamente il loro stabilimento), a causa delle alte temperature di questo periodo, ha preso fuoco.

Si poteva evitare?

SI: CON L’UTILIZZO DI TELECAMERE TERMICHE PER IL MONITORAGGIO COSTANTE DEL SISTEMA.

La nostra soluzione consiste in un sistema di telecamere bi-spectrum di #HIKVISION nelle quali l’ottica termica monitorerà costantemente l’intera superficie fotovoltaica sul tetto dei capannoni, lanciando un allarme immediato (via mail e a vari numeri di telefono tramite un combinatore telefonico), non appena si rileverà un surriscaldamento anomalo (che potrebbe provocare un incendio), mentre l’ottica standard permetterà di vedere in tempo reale (anche da remoto) cosa sta succedendo sul tetto.

Un’analisi software della copertura delle aree con telecamere termiche

Un sistema di videosorveglianza evoluto che integra algoritmi di intelligenza artificiale e deep learning a bordo potrà evitare il ripetersi di problematiche come quella che ha provocato un danno di decine di migliaia di euro, sia per la riparazione necessaria al fotovoltaico in sè, che per i costi energetici legati al fermo del sistema fotovoltaico (nel frattempo lo stabilimento funziona usando la corrente elettrica erogata dal gestore).

  • QUESTA È UNA PROBLEMATICA CHE PUÒ VERIFICARSI IN TANTISSIME ALTRE REALTÀ, LEGATA A:

– Impianti fotovoltaici un po’ datati;

– Manutenzione ordinaria non effettuata o fatta in modo approssimativo;

– IMPIANTI RECENTI MA REALIZZATI “DI CORSA” COL BONUS 110% DA DITTE APPROSSIMATIVE (per fortuna non tutte…), INTERESSATE PIÚ A CHIUDERE NEI TEMPI STABILITI I LAVORI CHE AL RISULTATO OTTIMALE E ALLA SICUREZZA DEL CLIENTE E DELL’IMPIANTO…(sai che purtroppo è cosí).

Che dici, sarà il caso di tutelarti prima che succeda anche a te?…

Contattaci subito per un sopralluogo e preventivo:

      Cell.  327 750 9675 (anche whatsapp) oppure scrivici su info@fonianet.it o su https://www.fonianet.it/contatti

Ing.Fabio Contu – CTO Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: FOTOVOLTAICO, VIDEOSORVEGLIANZA, VIDEOSORVEGLIANZA TERMICA Tagged With: fonianet, fotovoltaico, hikvision, impianti fotovoltaici, incendi, prevenzione incendi, sardegna, termocamere

Hacker e sistemi di videosorveglianza: come proteggersi?

10 Giugno 2022 by Ing. Fabio Contu

La notizia da un paio di giorni su tutti i media italiani

Hacker e sistemi di videosorveglianza…argomento delicato. Hai mai pensato cosa succederebbe se un hacker avesse accesso al sistema di videosorveglianza di casa tua o del tuo negozio, palestra ecc.?

Dovresti iniziare a pensarci perché è successo MA…vediamo di capire un po’ perché è successo, chi può avere sbagliato e come evitarlo in futuro.

Riassumendo in breve la notizia: un gruppo organizzato (ci sono stati 11 arresti), con evidenti capacità informatiche, scandagliava il web cercando sistemi di videosorveglianza “attaccabili” per poi mettere online i video delle telecamere su Telegram e Vkontakte (un social russo come Facebook molto diffuso in Russia). Esisteva proprio un tariffario: 20 € per un abbonamento standard e con altri 20€ si accedeva all’abbonamento Premium che dava diritto a immagini ancora più riservate e…hot: camere da letto, spogliatoi di palestre e piscine se non anche le credenziali di accesso ai sistemi di videosorveglianza ritenuti più interessanti.

L’indagine è nata in modo quasi fortuito dalla denuncia di un cittadino che ha riconosciuto nel video gli spogliatoi della sua palestra. E il network “spione” contava già circa 10.000 utenti paganti, di cui 2.000 Premium.

COME E’ STATO POSSIBILE E COME EVITARLO?

Ovviamente in questi casi occorre fare attenzione al sensazionalismo giornalistico che rischia di far passare la notizia che ogni sistema di videosorveglianza può essere hackerato come niente fosse: non è così.

Per iniziare, non è corretto dire “sono state hackerate le telecamere”. Nel senso che occorre distinguere e capire bene il processo che ha portato ad hackerare un sistema di videosorveglianza. Parliamone.

Il sistema di videosorveglianza è stato raggiunto dagli hacker ovviamente via Web. Pertanto non essendo le telecamere direttamente collegate sul web ma a una rete interna e da lì a un router che poi comunica con il mondo esterno, il primo anello debole della catena è stato il ROUTER.
Tutti noi che navighiamo sul Web lo facciamo attraverso dei router dei vari operatori con cui stipuliamo un contratto ADSL o in Fibra ottica o Mobile.
Molto probabilmente chi ha installato il router ha lasciato USER e PASSWORD di default o password comunque facilmente violabili (sapete quali sono le password più usate nel mondo? 123456 e 12345678. Se sono anche le tue fila subito a cambiarle!).

Il secondo step di criticità è a monte: avere utilizzato un sistema di videosorveglianza a basso costo (avete presente i classici sistemi che trovate sul web a 99 € per 4 telecamere e un registratore DVR-NVR?), installato tra l’altro anche da un non professionista (il classico cugino smanettone). Se compri una panda (con tutto il rispetto per le Panda che sono fantastiche), non puoi lamentarti del fatto che a 150 Km/h in curva si ribalta. Ti occorre una macchina sportiva.

Dal secondo step ne consegue a ruota il presente terzo step e cioè che è probabile che anche sul registratore di videosorveglianza sia stato compiuto lo stesso errore fatto per il router: password di default o molto semplice. Per degli hacker in gamba è una passeggiata dopo avere violato il router fare lo stesso per il sistema di registrazione (o nel caso di telecamere IP accedere anche direttamente alle singole telecamere sulla rete LAN interna dell’utente).
NOTA: L’utilizzo di sistemi a basso costo implica nella maggior parte dei casi la mancata emissione da parte della casa costruttrice di patch di aggiornamento o nuovi firmware (i software installati sui dispositivi di registrazione o anche sulle telecamere se IP) che correggano vulnerabilità di sicurezza riscontrate. Per capirci: se hanno violato il tuo sistema low cost potrebbero rifarlo di nuovo.

SOLUZIONI POSSIBILI:

A) Cambiare spesso le credenziali (user e password) del tuo router utilizzando caratteri alfanumerici e simboletti “strani” (!”£$%%&/ per farti un esempio…). Possibilmente utilizzare un firewall o configurare il firewall integrato nel router (che è sempre meglio di niente).

B) Stesso discorso per telecamere e registratori: usate password efficaci e acquistate sistemi di videosorveglianza di marchi primari, internazionali e conosciuti, che dispongono di un reparto si occupa sempre di elaborare aggiornamenti software per risolvere problematiche di sicurezza.

C) Evitate di accedere al vostro sistema di videosorveglianza da remoto in modo diretto, cioè tramite web sull’indirizzo IP statico della vostra linea ADSL o in Fibra ottica. Usate sempre se possibile, un sistema in cloud messo a disposizione dalla casa costruttrice delle telecamere per cui arrivate alle vostre telecamere non direttamente dal Web ma passando attraverso quel cloud.

D) L’ultimo, a mio parere, è un criterio non tecnologico ma di logica e buon senso: EVITA DI INSTALLARE TELECAMERE NELLE VOSTRE STANZE DA LETTO O IN QUELLE DEI TUOI FIGLI. Idem ovviamente per spogliatoi di palestre, piscine ecc. E’ proprio fondamentale?…
Le immagini riservate “hot” e -purtroppo- quelle dei bambini hanno, triste dirlo, un florido mercato nel Dark Web (e non solo). Non a caso, infatti, l’indagine ha evidenziato anche risvolti pedopornografici.

RIASSUMENDO: occhi aperti, buon senso, affidarsi a marchi e professionisti seri. Forse con la notizia di oggi la gente ha iniziato a capirlo.
O almeno spero…

Per sopralluoghi e preventivi per il tuo sistema di videosorveglianza o allarme (SERI) in tutta la Sardegna contattaci su info@fonianet.it, o clicca qui oppure chiamaci al numero 327-7509675. A presto!

Ing.Fabio Contu – Direttore Tecnico Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: News, Sicurezza Anti Intrusione, VIDEOSORVEGLIANZA Tagged With: casa, hacker, telecamere, videosorveglianza, violazione

Telecamere termiche per proteggere impianti fotovoltaici da incendi.

5 Giugno 2022 by Ing. Fabio Contu

Un estratto da una notizia di ieri su una testata giornalistica online sarda

Prima di parlare nello specifico delle telecamere termiche, occorre fare una breve introduzione.

Recentemente, in tutta l’Italia ma in modo particolare in Sardegna, in cui, si sa, il sole di certo non manca, ha preso particolarmente piede la realizzazione di impianti fotovoltaici, anche di grandi dimensioni, per produzione di energia elettrica con fonti alternative.

I fortissimi rincari sulle bollette dell’energia elettrica e sui carburanti, oltre ai vari bonus e incentivi statali, hanno dato una forte spinta al comparto. Si è capito finalmente che l’energia la si può produrre in casa propria senza essere ostaggi di politiche e vicende internazionali (guerre, pandemie ecc.) sulle quali, è evidente, non si può avere alcun controllo. O perlomeno lo si può fare per una gran parte del proprio fabbisogno.

Ho visto realizzati in tutta l’isola parchi fotovoltaici anche di grandi dimensioni (spesso in zone industriali per fornire energia localmente e direttamente alle varie aziende dell’area) ma, in contemporanea, emergono delle problematiche differenti che forse si erano sottovalutate.

Ho allegato un estratto da una notizia di una testata giornalistica online del nuorese di ieri, in quanto, in modo molto evidente, si capisce quali siano tali problemi e cioè…

INCENDI A CAUSA DI SURRISCALDAMENTI DI UNA O PIU’ COMPONENTI DEL PARCO FOTOVOLTAICO.

Tanto più nel periodo estivo in cui le temperature dell’aria in certe zone dell’isola nelle ore di punta estive possono superare anche i 45° (nella zona in cui si è sviluppato l’incendio si arriva -i sardi lo sanno- in estate anche a 50°), le problematiche di surriscaldamento si fanno evidenti.

Quindi, in sostanza, come si può PREVENIRE, problematiche di questo tipo?…

SOLUZIONE: UTILIZZANDO DELLE TELECAMERE TERMICHE CON VIDEOANALISI.

Installando nel perimetro del parco fotovoltaico delle telecamere termiche con tecnologia avanzata e algoritmi di intelligenza artificiale e videoanalisi, è possibile effettuare un monitoraggio costante della temperatura di esercizio dell’impianto.

Sappiamo normalmente qual è la temperatura abituale di esercizio delle varie componenti di un campo fotovoltaico, sia durante le calde giornate estive che in notturna. Impostando delle soglie specifiche nel sistema di telecamere termiche installate si rileverà in tempo reale (e si lancerà un allarme ai proprietari dell’impianto fotovoltaico) una temperatura troppo elevata che suggerisce il RISCHIO DI INCENDIO.

In questo modo si potrà intervenire tempestivamente in loco scongiurando quanto, per l’appunto, successo ieri a Ottana e riportato nell’immagine all’inizio di questo post.

Sia chiaro, un sistema di questo tipo permetterà di prevenire anche intrusioni esterne di malintenzionati che vogliono dannneggiare o sabotare l’impianto: LE TELECAMERE TERMICHE RILEVERANNO IL SUPERAMENTO DI DETERMINATE LINEE PREIMPOSTATE NELLA SCENA (E, IN NOTTURNA, IL CALORE CORPOREO DEGLI INTRUSI), LANCIANDO L’ALLARME..

Sarà inoltre possibile monitorare delle sale macchinari segnalando in tempo reale il surriscaldamento di alcune componenti o, ancora, verificare tempestivamente un principio di incendio in ambienti come magazzini in cui è stoccato materiale infiammabile o a rischio di autocombustione.

Insomma, come potete vedere, sono tantissimi gli ambiti di utilizzo e soprattutto, ESISTONO SGRAVI FISCALI PER CHI VA AD INSTALLARE SISTEMI DI QUESTO TIPO NELLE PROPRIE AZIENDE.

Per dettagli e chiarimenti o per un sopralluogo e preventivo presso le vostre aziende la nostra azienda FONIANET TELECOMUNICAZIONI, PARTNER GOLD DI HIKVISION che realizza tali sistemi, saremo ben lieti di darvi le giuste indicazioni e l’offerta più adatta alle vostre esigenze.

Contattateci su info@fonianet.it, o su https://www.fonianet.it/contatti o al numero 327-7509675 per un sopralluogo nella vostra azienda in qualunque punto della Sardegna.

NON TRASCURATE: E’ IN ARRIVO UNA CALDA ESTATE…

Ing.Fabio Contu – Direttore Tecnico Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: VIDEOSORVEGLIANZA, VIDEOSORVEGLIANZA TERMICA

Telecamere termiche per prevenzione incendi: Sardiniazen.com intervista l’Ing.Fabio Contu.

3 Settembre 2021 by Ing. Fabio Contu

Riteniamo utile, a livello introduttivo sull’argomento, allegare la recente intervista rilasciata dal nostro Direttore Tecnico Ing.Fabio Contu, al sito Sardinia Zen (https://www.sardiniazen.com/blog), da sempre attento alle problematiche ambientaliste. Sottolineeremo l’apporto risolutivo che tali tecnologie di cui oggi parliamo, possono dare alla prevenzione della piaga degli incendi (TELECAMERE TERMICHE PER PREVENZIONE INCENDI).

Lotta agli incendi, come la tecnologia più avanzata può fare la differenza

Intervista a un imprenditore del settore,  l’Ing. Fabio Contu, direttore tecnico e co-fondatore di Fonianet Telecomunicazioni.

Purtroppo sappiamo tutti dei recenti roghi che hanno interessato gran parte della Sardegna, Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, Porto Alabe, solo per citare alcune delle zone più colpite. Giorni e giorni di interventi massicci da parte di operatori antincendio a terra, vigili del fuoco, migliaia di volontari oltre a heli-tanker e numerosi aerei Canadair (alcuni dei quali inviati anche da altre nazioni dell’UE).

Oggi andremo al cuore del problema assieme all’Ing. Fabio Contu, Direttore tecnico nonché co-fondatore della Fonianet Telecomunicazioni, azienda sarda che si occupa di telecomunicazioni e soprattutto di sistemi di sicurezza e di videosorveglianza sia tradizionali che per applicazioni in contesti “speciali e critici” in tutta la Sardegna.

La domanda sorge spontanea, anche perché il dramma degli incendi si ripresenta puntuale ogni estate: Si poteva fare qualcosa prima, per evitare che tutto ciò accadesse?

La risposta a questa domanda ce la darà in dettaglio l’Ing. Contu, anche se, dovendo riassumere in breve la risposta è: Si, si poteva, grazie alla tecnologia.

Domande:

  • Ing.Contu, si sarebbe potuta evitare questa situazione a monte e, nel caso, in che modo?

  • Buongiorno e grazie per la vostra intervista che mi da modo di fare luce e anche un po’ di chiarezza su un argomento che mi sta molto a cuore, da sardo prima di tutto, e da ingegnere che si confronta ogni giorno sul campo con le problematiche e le loro soluzioni grazie alla tecnologia.

La risposta è “SI, SI POTREBBE EVITARE PERCHÉ’ ESISTONO TECNOLOGIE MODERNISSIME E APPOSITE CHE ANCHE IO CON LA MIA AZIENDA UTILIZZIAMO. 

Tutta la questione si può riassumere con il famoso detto “Prevenire è meglio che curare”. 

Domare un incendio tanto esteso come quello del periodo scorso, che ha interessato oltre 20.000 ettari di boschi dell’isola, significa sostenere costi immediati (squadre di intervento, heli-tanker, Canadair ecc.). Successivamente subentreranno altri costi: bonifica delle aree interessate, rimboschimenti futuri, aiuti economici alle aziende devastate dalle fiamme in cui il ciclo produttivo si è interrotto, riacquisto di automezzi funzionali alla produzione ecc., dell’ordine delle centinaia di milioni di euro se non di alcuni miliardi di euro.

Questo per dire che, quando la frittata è fatta, è molto più difficile e oneroso correre ai ripari.

La nostra azienda, partner Gold dell’azienda leader a livello internazionale Hikvision, utilizza soluzioni termografiche per la prevenzione degli incendi boschivi, cioè telecamere specifiche che riescono a rilevare il principio di incendio permettendo di intervenire subito, prima che le fiamme si propaghino.

  • Ecco, questa è la strada sicuramente da percorrere. Ma come funzionano queste telecamere, cioè, senza entrare troppo nei dettagli tecnici difficili da capire, qual è il procedimento con cui si rileva il principio di incendio e poi si allertano i soccorsi?
  • Le telecamere di cui parlo (noi usiamo con successo il brand Hikvision) integrano al loro interno sia un’ottica tradizionale che una ottica termica. 

Tali telecamere vengono installate a monitorare un’area boschiva anche piuttosto vasta (parecchi ettari), in una posizione frontale rispetto all’area da monitorare, con capacità di rilevamento (sia di giorno che di notte) a distanza che, a seconda dei modelli, possono arrivare a 1,5 km o 3 km. o anche superiori. 

L’intelligenza all’interno delle telecamere che riesce a interpretare ciò che succede è data da specifici algoritmi di intelligenza artificiale che rilevano in modo automatizzato una variazione di temperatura di una certa entità nella scena (compatibile cioè con il principio di incendio). Successivamente la telecamera procede a zoomare in tempo reale (con uno zoom ottico molto potente) sul punto di rilevazione del principio di incendio comunicando alle squadre di soccorso, ED È’ QUESTO UNO DEI PUNTI DI FORZA DEL SISTEMA, le coordinate esatte del punto in cui sta per svilupparsi l’incendio per un intervento IMMEDIATO E PRECISO sul posto. 

Un altro algoritmo specifico sulla telecamera rileva le COLONNE DI FUMO, cioè, qualora il principio di incendio sia coperto da rocce o da grossi massi e quindi non visibile, la telecamera rileverà il fumo che proviene dal punto in oggetto e farà partire l’allarme come nel caso precedente.

  • Bene, senza dubbio è questo l’approccio più corretto. Una curiosità…Ho sentito di recente di altri sistemi che erano stati collaudati oltre 15 anni fa sull’isola e poi mai utilizzati. Senza indagare sui motivi, che opinione ha in merito?…     

  • Beh, credo che in questo caso il discorso dovrebbe spostarsi su contesti differenti rispetto a quello tecnologico, ma non voglio addentrarmi in questioni di cui non conosco le esatte motivazioni. Quello che posso dire è che, ovviamente, in ogni periodo esistono soluzioni più o meno valide e la tecnologia ha fatto passi da gigante. 

15 anni fa non erano ancora neppure tanto diffuse le soluzioni con telecamere IP, la maggior parte delle soluzioni a costi equi erano costituite da telecamere analogiche. Non esistevano algoritmi di intelligenza artificiale che sapessero analizzare in tempo reale miliardi di dati e comunicare in modo automatizzato le coordinate GPS del punto del principio di incendio alle squadre di intervento. Cioè l’intervento era affidato all’operatore davanti al monitor che doveva osservare le riprese delle telecamere H24 cercando di verificare cosa succedeva, ma in modo che non poteva garantire neppure lontanamente la tempestività e precisione dei sistemi attuali.

Per farle un esempio: prima dell’avvento dell’automobile, se qualcuno avesse chiesto una soluzione per spostarsi più velocemente, in molti avrebbero detto “aggiungere cavalli alla propria carrozza”. Poi arrivò l’automobile, una vera rivoluzione copernicana ma relegata all’uso di pochi e poi nel 1908 Ford lanciò la produzione su larga scala della sua Ford T grazie all’utilizzo delle catene di montaggio nelle sue fabbriche. 

Ecco: una tecnologia fino a pochi anni prima impensabile, era diventata alla portata di tutti. 

Lo stesso discorso può farsi su questo tipo di telecamere: nel 2005, ancora lontani dalla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, la soluzione era “aggiungere cavalli alla propria carrozza”, oggi siamo allo step successivo: la produzione di Ford T, con telecamere intelligenti ed evolute alla portata di tutti.

  • Grazie ingegnere, chiarissimo come sempre. Ultima domanda, provocatoria ma pratica, e a cui tutti vorranno una risposta: non voglio parlare di conti esatti ma, con quanto si è speso per i recenti incendi, si sarebbero potuti installare parecchi di questi sistemi immagino?…       

  • La mia opinione è che quando si parla di soldi pubblici nessuna domanda è provocatoria. La verità è oggettiva e non è mai interpretabile. Pertanto la mia risposta è si. 

Non posso farle dei conteggi esatti in questo momento ma posso di certo dirle che se si fossero installati i sistemi di cui ho parlato nei 20.000 ettari di boschi bruciati nei giorni scorsi si avrebbe avuto un costo che va al massimo dal 1% al 2% di quanto è stato speso per domare le fiamme e si spenderà per le opere successive (bonifiche, rimboschimento, sovvenzioni alle aziende danneggiate dai roghi ecc.). 

Lei tenga presente che, ai dati che ho sentito, un heli-tanker ha un costo di 2000 € all’ora mentre un Canadair 6000 € all’ora. Consideri quanti heli-tanker e quanti Canadair sono stati utilizzati in quei giorni oltre ai mezzi e alle squadre a terra senza considerare l’intervento di migliaia di volontari che, come sempre, hanno dato un aiuto fondamentale. 

Le cifre spese sono a mio parere dell’ordine delle centinaia di milioni di euro.

Grazie Ing. Contu. 

Sperando di aver portato un briciolo di consapevolezza in più sull’argomento e sulla necessità di un nuovo equilibrio uomo-natura e uomo-foresta che si fondi anche sulle ultime tecnologie disponibili per proteggere la nostra casa comune, mando un sentito augurio di veloce ripresa a tutto il territorio del Montiferru e ai suoi abitanti, umani e non…

Noi di Fonianet Telecomunicazioni crediamo che questa intervista, più di tante altre parole, possa riassumere quali sono le problematiche in oggetto e quanto esse siano ricorrenti, di anno in anno, eppure, nonostante tutto ciò, ancora non si è riusciti a trovare una soluzione tanto EFFICACE quanto DEFINITIVA alla questione. A fine intervista il nostro Ing.Contu, anche se con una stima di massima, ha dato delle cifre che mostrano quanto una prevenzione corretta e ben studiata possa ridurre di decine di volte i costi legati agli incendi e, soprattutto, possa evitare di ridurre sul lastrico aziende che operano anche da decenni sul territorio.

Ora passiamo alla seconda sezione di questa presentazione in cui si descrive, in linea di massima la tecnologia di cui si parla, che consta di vari modelli di telecamere con caratteristiche tecniche differenti a seconda degli ambiti di utilizzo.

TECNOLOGIA.

Immagine che evidenzia alcuni dei modelli di telecamere termografiche proposte.

Schematizzazione delle varie componenti del sistema


Il sistema nel suo complesso non va, ovviamente, ragionato come una telecamera che rileva i principi di incendi e le colonne di fumo posizionata e abbandonata a se stessa, ma va pensata come un “sistema di rilevamento principi di incendio”. Esso è costituito da varie componenti: di alimentazione, di trasmissione, di immagazzinamento immagini e informazioni, di comunicazione allarmi per principio di incendio rilevato, di comunicazione allarmi per tentativo di manomissione o malfunzionamento fortuito ecc.

In funzione della specifica conformazione dell’area da monitorare e del punto in cui il sistema di rilevazione va installato, occorrerà predisporre palificazioni o tralicci (possibilmente poco impattanti a livello estetico) e sistemi di fissaggio idonei per il funzionamento sicuro e ottimale anche e SOPRATTUTTO in giornate di forte vento, che, come sappiamo, sono purtroppo quelle predilette dagli incendiari.

Pertanto, previi accurati sopralluoghi e identificazione delle aree in oggetto, andrà ragionato il posizionamento del sistema, il quale sarebbe opportuno potesse disporre di alimentazione elettrica in loco (situazione spesso verificata giacché molte delle postazioni di vedetta del Corpo forestale sono costituite da dei piccoli casotti se non da piccole casette in muratura che dispongo di alimentazione elettrica in loco).

NOTA: è possibile alimentare il sistema anche tramite kit fotovoltaici (o minieolico) e batterie di accumulo però tale opzione sarà da prevedere solo nei casi più estremi in cui non è possibile in alcun modo disporre di alimentazione elettrica locale. Infatti in questo caso i costi leviterebbero notevolmente sia per l’acquisto dei sistemi di alimentazione e accumulo (pannelli, batterie ecc.) che per la installazione del sistema fino ad arrivare a raddoppiare –nell’ipotesi più rosea- i costi complessivi del sistema di monitoraggio.

Sistema di registrazione e monitoraggio collegato alle telecamere:

Tale sistema rappresenta uno dei punti chiave ed è costituito o da un registratore dedicato che incorpora al suo interno tutti gli algoritmi di gestione dei flussi video delle telecamere Bi Spectrum (sia ottica standard che termica), effettuando l’interfacciamento tra la telecamera e il mondo esterno e inviando gli allarmi e la posizione GPS del “Punto fiamma” alle squadre addette all’intervento di verifica e di spegnimento.

La seconda opzione è quella costituita da un computer dedicato (Workstation) su cui verrà installato il software della Hikvision che gestisce le telecamere e gli allarmi e su cui verranno caricate le licenze per le telecamere termiche. Questa seconda opzione sarebbe quella ottimale ma, vista la particolarità, va valutato con attenzione il sito di installazione e presuppone ambienti di una certa dimensione, chiusi e riparati da umidità ecc.

Sistema di trasmissione degli allarmi e delle immagini in caso di principio di incendio:

Anche in questo caso occorrerà valutare con attenzione il sito in cui si andrà ad installare il sistema di rilevamento termico, e, dalla nostra esperienza, possiamo dire che le situazioni possibili sono 3:

  • ADSL via cavo (o fibra ottica) presente in loco: in caso di edifici prossimi a centri abitati.
    • Connettività tramite ponti radio dal sito in oggetto fino a un sito (distante anche alcuni km ma in visibilità ottica) dotato di connettività ADSL o in fibra ottica;
    • Connettività tramite apposito Router 4G o LTE, dotato di una USIM con traffico possibilmente illimitato, di un operatore del quale si è verificata preliminarmente la sufficiente copertura nell’area in oggetto.


Rilevazione fiamme: l’ottica standard a sinistra riprende la scena  per poi zoomare sul punto in cui l’ottica termica (a destra) ha identificato il principio di incendio.

Rilevazione colonne di fumo: l’ottica standard a sinistra riprende la scena  per poi zoomare sul punto in cui uno specifico algoritmo ha identificato le condizioni di “colonna di fumo”.

BUDGET.

Come si desume da quanto finora indicato, il prezzo del sistema è molto legato al sito in cui il sistema deve essere fisicamente installato, alla disponibilità di alimentazione elettrica diretta in loco, alla difficoltà di accesso con automezzi non fuoristrada all’area individuata, alla modalità di trasmissione delle immagini e degli allarmi alle squadre di intervento e agli altri parametri precedentemente esposti.

Allo stesso modo, qualora l’area sia sottoposta a vincoli paesaggistici, occorrerà una progettazione formale preliminare da sottoporre agli enti competenti per l’approvazione (tale importo varierà ma si stabilirà di volta in volta a seguito del sopralluogo preliminare gratuito).

Di certo si può affermare che, per quanto riguarda il prezzo, esisterà una componente quasi fissa, rappresentata dal sistema di registrazione e analisi delle immagini per l’invio degli allarmi che subirà variazioni di lieve entità anche qualora si installassero diverse telecamere termiche per monitorare un’area più ampia.

Sottolineiamo, alla luce di quanto indicato nell’intervista del nostro Ing. Contu ma, comunque, di pubblico dominio, che questi costi non sono nulla se paragonati ai costi sostenuti per lo spegnimento di un incendio in termini immediati (mezzi e uomini) e futuri (rimboschimento, aiuti alle aziende danneggiate dagli incendi ecc.).

Sarebbe più utile, a nostro parere, che tutti gli uomini oggi utilizzati per lo spegnimento venissero utilizzati per la prevenzione e per il supporto a sistemi di questo tipo.

Per sopralluoghi e preventivi gratuiti in tutta la Sardegna contatta Fonianet Telecomunicazioni al numero 327-7509675, oppure contattaci al link https://www.fonianet.it/contatti o invia una mail a info@fonianet.it.

Ing.Fabio Contu – Direttore tecnico Fonianet telecomunicazioni

Filed Under: VIDEOSORVEGLIANZA Tagged With: prevenzione incendi, sardegna, telecamere termiche, videosorveglianza per prevenzione incendi

Radio News 24 intervista l’Ing.Fabio Contu, Direttore Tecnico di Fonianet Telecomunicazioni su Videosorveglianza e Sistemi Integrati di Sicurezza

8 Dicembre 2020 by Ing. Fabio Contu

Il video che vi alleghiamo racchiude la Video Intervista di Radio News 24 al nostro Ing.Fabio Contu, Direttore tecnico di Fonianet Telecomunicazioni. L’azienda, come sapete, ha sede ad Alghero (SS) e dal 2010 opera in Sardegna nella progettazione e installazione di sistemi di Telecomunicazioni, Video Sorveglianza, di allarme e di Sicurezza anti-intrusione più in generale.

I nostri clienti sono sia enti governativi come Esercito, Polizia, Questure ecc. che enti pubblici, aziende e privati.

L’ing.Contu in questa intervista spiega un aspetto molto importante relativo alla sicurezza e cioè cos’è un “sistema integrato di sicurezza” e perché è così importante capirne il concetto per la sicurezza della propria casa o della propria azienda o struttura ricettiva.

Inoltre, nell’intervista si effettua una panoramica anche sui sistemi di Videosorveglianza Cittadina di cui Fonianet Telecomunicazioni vanta numerosissime realizzazioni in Sardegna e su quali aspetti vengono monitorati e registrati dalle telecamere che vedete solitamente installate nei centri cittadini (incluse quelle che tengono traccia delle targhe delle vostre automobili).

Si tratta di sistemi estremamente sofisticati, che integrano le più innovative tecnologie di Intelligenza Artificiale e di rilevamento e identificazione di target specifici nella scena (in questo caso si parla di identificazione e rilevamento di targhe automobilistiche e telecamere di contesto più in generale, ma i sistemi in oggetto potrebbero, volendo, spingersi oltre in ambiti come il riconoscimento facciale e similari).

Tali aspetti però, come intuirete (e ve lo confermiamo noi da installatori che operano sul campo), non vengono da mai abilitati e configurati perché la normativa privacy europea e il regolamento GDPR è molto più stringente rispetto ad altri contesti (come quello cinese, da cui provengono le telecamere HIKVISION che la nostra azienda installa essendone da anni Partner Ufficiale), e impedisce l’utilizzo di certe funzionalità che in Europa violerebbero il diritto alla privacy.

Per approfondimenti potete contattarci sul nostro sito www.fonianet.it/contatti, su info@fonianet.it o al numero 327-7509675.

Buona visione e a presto!

Ing.Fabio Contu – Direttore Tecnico Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: Sicurezza Anti Intrusione, VIDEOSORVEGLIANZA Tagged With: fonianet, hikvision, Ing.Fabio Contu, sistemi integrati di sicurezza, videosorveglianza, videosorveglianza cittadina

  • Page 1
  • Page 2
  • Go to Next Page »

Footer

Assistenza e Consulenza

Telefono: (+39) 327 7509675
Email: info@fonianet.it
Indirizzo: Via Matteotti, 22 - 07041 Alghero (SS)

Copyright ©2023 · - all rights reserved Fonianet Srl Telecomunicazioni | p.i. / c.f. 02401010901 · website by m a s k a m e n t e

Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}