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VIDEOSORVEGLIANZA

Come rimettere in funzione il vecchio impianto di videosorveglianza in casa o in azienda?

12 Settembre 2020 by Ing. Fabio Contu

Come rimettere in funzione il vecchio impianto di videosorveglianza in casa o azienda?

Questa è una delle domande che mi vengono fatte molto di frequente, sia da clienti che ci contattano per richiederci un sopralluogo e preventivo che nelle normali chiaccherate tra amici, in cui magari ti presentano una persona. Capita spesso che quando scopre di cosa mi occupo mi dice qualcosa tipo: “Ah, a proposito: io ho delle vecchie telecamere che c’erano già quando ho comprato casa. Ma posso rimetterle in funzione?” .

Oppure ancora: “In ufficio abbiamo delle telecamere che non riusciamo più a vedere. Non so se dipende dal registratore e se stanno funzionando.”

Quindi…alla luce di queste richieste penso che, sinceramente, in molti abbiano delle problematiche analoghe, con vecchi impianti che vorrebbero rimettere in funzione o, perlomeno, capire se funzionanti o se vale la pena ripararli o rivolgersi direttamente all’acquisto di un nuovo sistema.

Prima di tutto voglio fare una mia personale valutazione (che non piacerà a certi installatori): dietro queste richieste ci sono troppi installatori che piazzano la vendita, con prodotti più o meno efficienti e di bassa qualità, e poi spariscono.

Questa tendenza è maggiore nel caso in cui la tipologia di impianto fornito sia di bassissima qualità, con poche certificazioni e/o garanzie, dal momento che, una volta installato e attivato (molto spesso i clienti lamentano il fatto che “non ha mai funzionato bene dall’inizio!”), i problemi sorgeranno molto in fretta.

Per fortuna esistono anche molti professionisti seri che non abbandonano il cliente dopo la vendita e coltivano il rapporto di fiducia rispondendo alle loro richieste e domande anche con un continuo servizio di assistenza post-vendita.

ESISTIAMO. NON SIAMO FIGURE MITOLOGICHE, VE LO GARANTISCO.

Fatta questa premessa, torniamo al nocciolo della questione e all’argomento chiave del post: COSA FARE PER RIMETTERE IN FUNZIONE IL MIO VECCHIO IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA?

La domanda è semplice ma le risposte sono molteplici perché ogni impianto ha caratteristiche diverse e possibili problematiche differenti.

Cercherò nel seguito di fare una suddivisione degli impianti in 2 categorie principali e poi di mostrare le problematiche più frequenti riscontrate e come è possibile risolverle (se è possibile).

ESISTONO DUE TIPOLOGIE DI IMPIANTI POSSIBILI SOLITAMENTE (ma esistono anche sistemi ibridi che sono un mix dei 2 sistemi):

  • SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA ANALOGICO (su cavi coassiali).
  • SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA IP (su cavi di rete LAN, UTP).

 

SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA ANALOGICO (su cavi coassiali).

I sistemi di videosorveglianza analogici sono piuttosto semplici da riconoscere perché, senza bisogno di andare ad aprire tubazioni o canale a parete per vedere la tipologia di cavi usati, basta guardare il retro del registratore e vedrete tante uscite quante telecamere può supportare il sistema di registrazione acquistato.

I vecchi sistemi di videosorveglianza che hanno almeno 10/15  anni sono almeno nel 90% dei casi analogici.

Nell’immagine potete vedere 16 attacchi uguali, posizionati in due file da 8 attacchi, pertanto il registratore analogico (si chiama DVR) potrà gestire fino a 16 telecamere analogiche. In ognuno di quegli attacchi verrà collegato (opportunamente connettorizzato con spinotto bnc n.d.r.) un cavo coassiale che arriverà direttamente da ognuna delle vostre telecamere.

COME CAPIRE SE FUNZIONA?

Nella maggior parte dei casi si tratta di sistemi in cui l’Hard Disk di registrazione contenuto all’interno del registratore, non è più funzionate (spesso si sente un rumorosissimo e fastidioso fischio o un gracchiare). Questo è dovuto al fatto che tali hard disk funzionano 24 ore su 24 e vuoi per la polvere, vuoi per sbalzi di tensione sulla linea di alimentazione (suggerisco sempre di collegare i registratori a un gruppo di continuità da almeno 650 VA), si sono danneggiati.

NOTA: una delle problematiche ulteriori è legata al fatto che moltissimi installatori, per risparmiare o perché non lo sanno proprio (ma io tendo ad essere malizioso), installano dei normali Hard Disk da computer. Questi non sono idonei ad un utilizzo 24 ore su 24 e molto spesso, nel giro di 2 o 3 mesi, si danneggiano e vi troverete con un sistema di videosorveglianza inutilizzabile.

Alzino la mano tutti quelli a cui è successo!

Occorrono dischi specifici per applicazioni h24 di videosorveglianza!!

Quindi, prima prova da fare: innanzitutto verificare se il registratore si accende. In caso positivo aprire il registratore e verificare se l’Hard disk si accende (verificate se si accendono dei led luminosi nel disco o se sentite comunque il disco in funzione).

Se non sentite segni di vita sul disco, il primo step è sostituire il disco (verificate innanzitutto la capacità massima dei dischi che può gestire il registratore dalla scheda tecnica del registratore. Se non la avete cercate marca e modello su internet e spesso si trovano).

Direi che su un vecchio sistema analogico fino a 8 telecamere, un disco da 500 GB (se volete strafare 1 Terabyte) può bastare per alcuni giorni di registrazioni.

Se anche dopo la sostituzione del disco il sistema continua a non funzionare, e non vedete proprio nulla, potrebbe essersi danneggiato qualche componente del registratore e, in quel caso, vi consiglio di comprare un nuovo registratore analogico con caratteristiche simili a quello che avete ma più moderno (se avete dubbi contattateci su info@fonianet.it), dopodiché si inizierà a verificare se e quante telecamere sono in funzione.

CASO 2: FUNZIONA IL REGISTRATORE MA ALCUNE DELLE TELECAMERE NON FUNZIONANO. COSA FARE?

Anche in questo caso le problematiche potrebbero essere tante.

Potrebbe essere un problema di alimentazione (e bisogna vedere se le telecamere hanno una alimentazione elettrica in locale e in quel caso troverete adiacente alla telecamera una scatolina stagna chiara delle dimensioni di circa 10cm x 10cm da cui esce un tubo che arriva alla telecamera. Oppure l’alimentazione potrebbe essere data direttamente a monte utilizzando un cavo coassiale composito (combinato) su cui passano sia le immagini che l’alimentazione.

Potrebbe essere entrata acqua in una delle scatole e avere mandato in corto l’alimentatore o ancora il cavo coassiale può essere stato danneggiato da un topo (succede spesso con i cavi volanti non alloggiati all’interno di tubazioni).

Il mio suggerimento in questo caso è di spostare una delle telecamere funzionanti posizionandola di volta in volta al posto di quelle non funzionanti. Se si accende il problema non era il cavo ma la telecamera. In questo modo saprete quante nuove telecamere analogiche comprare. PS: verificate sempre anche i connettori ai 2 estremi.

 

SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA IP (su cavi di rete LAN, UTP).

 

Nel caso invece di sistemi IP (quindi più moderni), sul retro del registratore (che si chiama NVR), troverete anziché attacchi come quelli precedenti (per connettori BNC), una o più porte di rete LAN di tipo RJ45.

In questo caso i cavi che arrivano alle telecamere saranno dei cavi UTP di rete.

Sul retro del vostro registratore troverete una o più porte di rete LAN.

Se c’è una singola porta di rete LAN allora il registratore andrà collegato a un dispositivo Switch su cui arriveranno tutti i cavi delle telecamere. Se il sistema in oggetto non funziona il problema potrebbe essere o un danneggiamento del registratore o del disco (come nel caso del sistema analogico precedente), o del suddetto switch (verificate se è accesso innanzitutto) che andrà sostituito oppure, un problema alle singole telecamere che dovrete valutare una alla volta come nel caso precedente, dopo avere escluso problematiche al sistema registratore/Disco/Switch.

Nel caso in cui (come nell’immagine in alto) sul retro del registratore ci sia una porta LAN per ogni telecamera i casi sono 2:

  • Il registratore ha anche uno switch integrato e quindi i cavi di rete delle telecamere arriveranno ognuno su una porta del registratore (come succedeva con i cavi coassiali);
  • Il registratore integra uno switch PoE cioè le telecamere potranno essere alimentate direttamente dallo switch sul cavo di rete senza bisogno di avere alimentazione diretta in prossimità della telecamera. Perché ciò sia possibile, però, le telecamere IP installate devono potere gestire lo standard PoE che le alimenta tramite cavo di rete (verificate se sulla scheda tecnica di telecamere e registratore, nella sezione relativa all’alimentazione, vengono citati lo standard 802.3af oppure il più moderno standard 802.3at).

 

 PER CONCLUDERE:

Qualcuno di voi mi dirà “Si, tu la fai semplice.”.

Certo, io ragiono da direttore tecnico di un’azienda installatrice di impianti di videosorveglianza per privati, enti pubblici, esercito ecc. Però è anche vero che, pur cambiando notevolmente i contesti e le problematiche, le casistiche possono essere a grandi linee ricondotte a quelle che vi ho indicato.

Nota: Un caso a parte, ovviamente, per i sistemi di videosorveglianza IP, è rappresentato dal caso in cui le telecamere -per motivi di distanza o comodità- non siano collegate da un estremo all’altro al registratore ma si sia utilizzato un ponte radio. Non entro nel merito perché in quel caso si apre un mondo diverso (io sono un ingegnere elettronico ad orientamento telecomunicazione e mi verrebbe da parlare per 12 ore dell’argomento ma vi risparmio la conferenza perché tengo alla vostra salute mentale! Per oggi basta questo articolo ma non escludo di approfondire l’aspetto Wi-Fi in un altro articolo).

Comunque per farla rapida: nel caso di collegamento con ponti radio occorre verificare se i 2 dispositivi radio agli estremi stanno funzionando, se sono correttamente configurati, se il puntamento è stato fatto in modo corretto ecc.

Detto questo, spero di esservi stato di aiuto e ricordatevi che, a volte però, riparare un vecchio sistema che ha 15 anni potrebbe venirvi a costare tra manodopera e dispositivi anche più di un nuovo impianto. Occorre un professionista serio che sappia indirizzarvi alla scelta migliore.

Il mio suggerimento è quello di -nel caso di cavi coassiali ancor in buono stato- tenere i vecchi cavi e sostituire le vecchie telecamere e registratore con nuovi sistemi che oggi, con le tecnologie attuali, vi permettono di avere un impianto ad altissima risoluzione analogico. Senza dovere cioè ripassare cavi di rete LAN e avere un impianto IP.

OCCORRE VALUTARE CASO PER CASO. PER QUESTO MOTIVO, SE ABITATE IN SARDEGNA, CONTATTATECI SUBITO PER UN SOPRALLUOGO E UNA OFFERTA SU INFO@FONIANET.IT O AL NUMERO 327-7509675. 

Un nostro consulente ascolterà le vostre esigenze e programmerà assieme a voi un sopralluogo preliminare presso la vostra casa, ufficio, negozio o Residence/Hotel.

A presto!

 

Ing.Fabio Contu – Resp.le Tecnico Fonianet Telecomunicazioni
Sardegna

Filed Under: Senza categoria, VIDEOSORVEGLIANZA

VIDEOSORVEGLIANZA SARDEGNA: LE SOLUZIONI PER LA CASA E L’AZIENDA.

12 Aprile 2019 by Ing. Fabio Contu

VIDEOSORVEGLIANZA SARDEGNA: LE  SOLUZIONI PER LA CASA E L’AZIENDA.

Questo nuovo articolo del nostro blog di Fonianet Telecomunicazioni non vuole essere uno “spottone” (per utilizzare una espressione di uso corrente) su quanto siamo bravi, su quanto siamo belli noi di Fonianet Telecomunicazioni nel campo della videosorveglianza.

Credo che il cliente oggi abbia grandi possibilità di documentarsi sul Web prima di decidere di affrontare una spesa per realizzare presso la propria casa o azienda un sistema di Videosorveglianza. Idem nel caso si tratti di un ente pubblico (anche se, per ovvi, motivi, in questo ultimo caso c’è un iter di budget, bilancio, progettazione e rendicontazione molto più lungo).

Pertanto ci capita molto spesso che i clienti che ci contattano per un nostro sopralluogo e offerta abbiano già una infarinatura di ciò che propone il mercato della videosorveglianza anche se, ovviamente, è ben altro discorso conoscere una macchina da possederla e saperla guidare (per fare un parallelismo).

E a questo punto interveniamo noi e le aziende installatrici di sistemi di sicurezza in generale.

Le domande tipiche che ci vengono fatte sono:

1. MA E’ MEGLIO INSTALLARE TELECAMERE VIA CAVO O WIRELESS?…

La mia risposta in questi casi è sempre: DIPENDE.

Personalmente, per scelta tecnica e progettuale di videosorveglianza (che ormai per noi è diventata prassi) scarto sempre le telecamere che nascono già “Wireless”, cioè con la loro antennina che trasmette direttamente a un ricevitore.

E’ una soluzione che non mi piace perchè spesso in molte di queste telecamere si predilige il fatto che siano Wireless rispetto alla cosa che invece è più importante e cioè le caratteristiche della telecamera: RISOLUZIONE, FRAME RATE, DISTANZA MASSIMA NELLA VISIONE NOTTURNA ecc. (eventualmente si può collegare poi una telecamera senza antenna a un sistema di trasmissione esterno).

RISOLUZIONE: Rappresenta la qualità dell’immagine singola ed esprime il livello di dettaglio di una immagine. Più Megapixel ha, più riusciamo “zoomando” sull’immagine  a riconoscere dettagli importanti. Si esprime in Megapixel (anche le diciture HD, Full HD ecc. su alcune risoluzioni non sono altro che un modo differente per esprimere la risoluzione della telecamera, espressa nella forma NxM pixel, cioè base e altezza dell’immagine,  ad esempio 1920×1080 Pixel = FULL HD: 2 Megapixel).

Il mio suggerimento è quello di acquistare telecamere con risoluzione pari ad almeno 2 Megapixel (ma noi già da tanto tempo vendiamo per il 90% telecamere con risoluzione da 4 Megapixel o superiore, utile soprattutto quando le condizioni di visibilità non sono ottimali).

FRAME RATE: rappresenta il numero di fotogrammi al secondo. E’ un parametro che a mio avviso è meno importante della risoluzione dal momento che per analizzare un filmato a noi occorre potere riconoscere i dettagli in una immagine, cercare di riconoscere una persona o la targa di un auto. Che senso ha avere 50 fotogrammi al secondo se poi in nessuno di questi riesco ad avere dettagli che mi possano aiutare?…

DISTANZA MASSIMA NELLA VISIONE NOTTURNA: nelle telecamere con LED  ad infrarossi per la visione notturna indica la distanza massima alla quale è possibile “riuscire a vedere qualcosa”, diciamo così. Ormai tutte le telecamere (sia anlogiche che IP in commercio) hanno degli infrarossi integrati che consentono la visione notturna.
Mi capita di vedere ancora (soprattutto in ambito stradale o in parcheggi e piazzali di aziende) delle telecamere con sotto un “cannone a infrarossi”: una soluzione posticcia per vedere di notte con telecamere senza infrarossi. TE LE SCONSIGLIO VIVAMENTE: acquista sempre telecamere con infrarossi integrati.

SUGGERIMENTO SULLA DISTANZA IN METRI DA SCEGLIERE PER L’INFRAROSSO: tieni sempre conto del fatto che al limite della distanza masisma consentita le immagini saranno sempre di qualità molto inferiore. Pertanto se vorrai vedere fino a 30 metri nel piazzale della tua azienda o nel giardino della tua villa non scegliere telecamere che abbiano Led infrarossi a 30 metri ma almeno A 50/60 METRI. In questo modo sarai sicuro che a 30 metri avrai immagini ancora di ottima qualità anche in notturna.

 

2. SECONDA DOMANDA: MA E’ MEGLIO INSTALLARE TELECAMERE ANALOGICHE O IP?…

 

 

ANCHE PER QUESTA SECONDA DOMANDA LA RISPOSTA E’ LA STESSA: DIPENDE.

Le tecnologie più recenti sono ottimizzate e concepite per telecamere IP che sfruttano il protocollo Ethernet (è possibile gestirle da remoto o collegarle a dei ponti radio per la trasmissione delle immagini a distanza senza dovere fare adattamenti e senza dovere utilizzare adattatori esterni). Il costo delle telecamere IP (se sono via cavo sfruttano i cavi dati UTP o FTP) è in generale superiore al costo delle telecamere analogiche.

Le telecamere analogiche sfruttano il collegamento tramite cavo coassiale e, almeno in passato, avevano il limite di avere una risoluzione inferiore rispetto alle nuove arrivate, le telecamere IP. Oggi un po’ tutte le principali case produttrici di telecamere hanno sviluppato dei protocolli che consentono di avere risoluzioni pari a quelle delle telecamere IP anche su telecamere analogiche su cavo coassiale.

SUGGERIMENTO: SE HAI GIA’ UN VECCHIO SISTEMA DI TELECAMERE ANALOGICHE PUOI  TENERE TUTTI I VECCHI CAVI DELLE TELECAMERE (ovviamente se funzionanti e non danneggiati) E CAMBIARE SOLO LE TELECAMERE E IL REGISTRATORE UTILIZZANDO TELECAMERE DI ULTIMA GENERAZIONE ANALOGICHE HD.

NOTA: CON I NUOVI SISTEMI (SOLUZIONE CHE USIAMO SPESSO PER LE NOSTRE INSTALLAZIONI PER CONTO DELL’ESERCITO), E’ POSSIBILE UTILIZZARE ANCHE DEI REGISTRATORI IBRIDI, DI FASCIA ALTA, CHE PERMETTONO DI GESTIRE SIA VECCHIE TELECAMERE ANALOGICHE GIA’ PRESENTI CHE NUOVE TELECAMERE ANALOGICHE HD CHE TELECAMERE IP.

Per un sopralluogo e preventivo per un impianto di videosorveglianza per la tua casa, villa, azienda in Sardegna contattaci al numero 327-7509675 o all’indirizzo info@fonianet.it o al form sul nostro sito cliccando su CONTATTACI.

SOCIAL: ci trovi su Facebook e Linkedin come Fonianet Telecomunicazioni e su Instagram all’account fonianet.telecomunicazioni

A presto e ricordati che spendere in Sicurezza non è una spesa ma un investimento.

Ing.Fabio Contu – Resp.le Tecnico e Co-Founder di Fonianet Telecomunicazioni.

Filed Under: VIDEOSORVEGLIANZA

VIDEOSORVEGLIANZA: COS’E’ IL MOTION DETECTION E PERCHE’ E’ IMPORTANTE.

28 Agosto 2018 by Ing. Fabio Contu

 

MOTION DETECTION: UN IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA NON VA SOLO INSTALLATO MA ANCHE CONFIGURATO…ECCO COME.

 

Una delle cose che noto piú spesso nelle nostre attività quotidiane è il fatto che, per molti clienti (e purtroppo anche per molti installatori…), il lavoro è finito quando le telecamere sono state montate. Un po’ per fretta, ma spesso per mancanza di adeguata preparazione e professionalità, vengono tralasciati molti aspetti importantissimi successivi all’installazione delle telecamere.

Ciò che fa la differenza, oltre alla qualità delle telecamere, è anche il modo di settare le telecamere stesse  e il sistema dopo averle installate.

Cos’è il MOTION DETECTION?

Non è altro che la capacità del sistema di rilevare un movimento nella scena e di creare un “evento” poi visualizzabile.

Sapere configurare bene il MOTION DETECTION SIGNIFICA:

– Risparmiare spazio negli Hard Disk di registrazione (garantendo registrazioni piú lunghe);

– Evitare falsi allarmi (magari legati a un animale randagio o al vento che muove le foglie);

– Trovare in modo molto piú rapido il momento in cui si è verificato un evento (immaginate se doveste vedere tutti gli ultimi 4/5 giorni di 30 telecamere…).

Queste sono attività che fanno dei professionisti.

Non affidarti MAI all’improvvisazione quando è in gioco la tua sicurezza. Per sopralluoghi e preventivi gratuiti in Sardegna chiamaci al numero 327-7509675 o al link CONTATTI  sul nostro sito Web.

Filed Under: VIDEOSORVEGLIANZA

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