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Fonianet - Telecomunicazioni in Sardegna

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INCENDI NEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI: COME PREVENIRLI CON LE TERMOCAMERE.

20 Luglio 2023 by Ing. Fabio Contu

Un incendio su un impianto fotovoltaico

Incendi negli impianti fotovoltaici: come prevenirli con le termocamere.

Facciamo prima un piccolo riassunto sulle cause principali di incendio sui sistemi fotovoltaici (giusto un breve riepilogo, poi esistono contesti e tecnici specializzati solo sull’argomento a cui vi reinvio).

Perché i pannelli possono prendere fuoco coinvolgendo in tutto o in parte la struttura di sostegno sottostante e propagarsi all’interno del fabbricato?

La presenza di lucernai e traslucidi in vicinanza dei pannelli può essere motivo di propagazione dell’incendio all’interno del fabbricato.

Uno dei problemi più frequenti degli incendi negli impianti fotovoltaici è connesso ai cablaggi: CONNESSIONI LENTE.

La questione dei cablaggi appare spesso sottovalutata e le connessioni lente pare siano una delle cause di incendio più comuni nel caso di incendi di impianti fotovoltaici.

Viste le tensioni non indifferenti in gioco, un primo rischio è quello dell’arco elettrico.

Se durante la fase di sopraluogo post-incendio il ROS riscontra nell’ impianto delle connessioni a vite allentate, queste potrebbero aver generato un arco elettrico (arco voltaico) che potrebbe avrebbe dato origine alle fiamme. E’ appena il caso di evidenziare che, l’arco elettrico generatosi ad impianto in funzione può innescare il materiale sottostante che lentamente si autoalimenta fino a sviluppare l’incendio, anche in ore notturne.

Un arco elettrico in tensione continua, a voltaggio normalmente in uso negli impianti fotovoltaici, può restare acceso per moltissimo tempo, dell’ordine addirittura dei minuti: esso è, pertanto, in grado di forare una lamiera zincata come quella normalmente utilizzata per l’appoggio dei pannelli su un tetto e può comportare l’ innesco dei materiali sottostanti.

SCATOLE DI GIUNZIONE: Uno dei punti a maggior criticità dove è riscontrabile un eventuale arco elettrico è la scatola di giunzione. Anche rimuovendo uno o più pannelli scelti sia tra quelli coinvolti dalle fiamme che tra quelli rimasti intatti si ricercano, all’interno della scatola di giunzione, le tracce di arco elettrico.

Se la scatola di giunzione risulta già danneggiata appaiono evidenti i segni del fuoco anche sul materiale di supporto.

DIFETTI NELLE SALDATURE TRA CELLE: E’ possibile che si sviluppi un arco elettrico anche all’interno del pannello per difettosità delle saldature tra cella e cella oppure per ossidazione creatasi a seguito di perdita di ermeticità del pannello.

Riscontrare la presenza di questi segni sia sui pannelli incendiati che sui pannelli costituenti l’impianto, significa aver individuato una difettosità interna del pannello stesso tale da generare durante l’irraggiamento solare, un arco elettrico in serie tra le celle e capace, altresì, di perforare la parte sottostante (ammaccando il vetro nella parte anteriore), ed intaccando ed innescando il materiale di supporto.

CONNESSIONI LENTE DEL TELAIO: Le connessione lente del telaio e la particolare collocazione dei pannelli situati al termine della falda possono creare infiltrazioni di acqua che nel tempo possono generare, durante il funzionamento, significative correnti di cortocircuito in grado di innescare i pannelli.

Un secondo rischio di incendio dei pannelli FTV è dovuto al fenomeno cosiddetto di “hot spot”, ovvero al riscaldamento localizzato.
Nei moduli, è impossibile che tutte le celle fotovoltaiche siano perfettamente identiche, a causa di inevitabili lievi differenze in fase di fabbricazione. Inoltre puòanche accadere che una parte del campo FTV sia in ombra, o anche semplicemente più sporca(presenza di foglie, polvere): perciò, due stringhe di moduli collegate in parallelo non avranno maiperfettamente la stessa tensione. Di conseguenza, si potrebbe verificare una corrente interna inversache potrebbe provocare danni o surriscaldamenti localizzati: l’hot spot.

Un esempio di incendio su un sistema fotovoltaico causato da HOT SPOT.

Per evitare ciò nei circuiti elettrici si inseriscono appositi diodi: la mancanza dei diodi, ovvero il posizionamento di diodi in numero o di caratteristiche insufficienti, ovvero il loro posizionamento scorretto ovvero, la scelta di materiale non idoneo, ecc. sono tutti fattori che possono provocare l’hot spot, con conseguente rischio di innesco.

Nel caso, invece, di ombreggiamento di una o più celle, la cella ombreggiata diventa un utilizzatore e consuma energia, dissipando la potenza generata dalle altre celle non ombreggiate.

Si va incontro, così, al cosiddetto fenomeno dell’“hot spot”, ovvero del surriscaldamento con relativo rischio di danneggiamento irreversibile delle celle in ombra.

I costruttori dei moduli fotovoltaici inseriscono i diodi di by-pass nella scatola di collegamento, allo scopo di “cortocircuitare” ogni singolo gruppo di celle in caso di ombreggiamento.

Una tale tecnica di protezione per ogni cella è costosa; in pratica il diodo si connette in parallelo a gruppi di celle in serie (18-24-36) formanti un modulo. 

COME PREVENIRE UN INCENDIO IN UN SISTEMA FOTOVOLTAICO?…

UTILIZZO DI TELECAMERE TERMICHE PER MONITORAGGIO CONTINUO.

Ieri, con lo Staff Tecnico di Fonianet, abbiamo effettuato un sopralluogo presso uno stabilimento in Sardegna in cui il cliente ci pregava di recarci con la massima urgenza…

Una volta sul posto abbiamo appurato la situazione che vi mostriamo in foto.

Una porzione del fotovoltaico è andata a fuoco

Parte del sistema fotovoltaico dei loro capannoni (tutti adiacenti tra loro, per una potenza complessiva di 1 MWatt che rende autonomo energicamente il loro stabilimento), a causa delle alte temperature di questo periodo, ha preso fuoco.

Si poteva evitare?

SI: CON L’UTILIZZO DI TELECAMERE TERMICHE PER IL MONITORAGGIO COSTANTE DEL SISTEMA.

La nostra soluzione consiste in un sistema di telecamere bi-spectrum di #HIKVISION nelle quali l’ottica termica monitorerà costantemente l’intera superficie fotovoltaica sul tetto dei capannoni, lanciando un allarme immediato (via mail e a vari numeri di telefono tramite un combinatore telefonico), non appena si rileverà un surriscaldamento anomalo (che potrebbe provocare un incendio), mentre l’ottica standard permetterà di vedere in tempo reale (anche da remoto) cosa sta succedendo sul tetto.

Un’analisi software della copertura delle aree con telecamere termiche

Un sistema di videosorveglianza evoluto che integra algoritmi di intelligenza artificiale e deep learning a bordo potrà evitare il ripetersi di problematiche come quella che ha provocato un danno di decine di migliaia di euro, sia per la riparazione necessaria al fotovoltaico in sè, che per i costi energetici legati al fermo del sistema fotovoltaico (nel frattempo lo stabilimento funziona usando la corrente elettrica erogata dal gestore).

  • QUESTA È UNA PROBLEMATICA CHE PUÒ VERIFICARSI IN TANTISSIME ALTRE REALTÀ, LEGATA A:

– Impianti fotovoltaici un po’ datati;

– Manutenzione ordinaria non effettuata o fatta in modo approssimativo;

– IMPIANTI RECENTI MA REALIZZATI “DI CORSA” COL BONUS 110% DA DITTE APPROSSIMATIVE (per fortuna non tutte…), INTERESSATE PIÚ A CHIUDERE NEI TEMPI STABILITI I LAVORI CHE AL RISULTATO OTTIMALE E ALLA SICUREZZA DEL CLIENTE E DELL’IMPIANTO…(sai che purtroppo è cosí).

Che dici, sarà il caso di tutelarti prima che succeda anche a te?…

Contattaci subito per un sopralluogo e preventivo:

      Cell.  327 750 9675 (anche whatsapp) oppure scrivici su info@fonianet.it o su https://www.fonianet.it/contatti

Ing.Fabio Contu – CTO Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: FOTOVOLTAICO, VIDEOSORVEGLIANZA, VIDEOSORVEGLIANZA TERMICA Tagged With: fonianet, fotovoltaico, hikvision, impianti fotovoltaici, incendi, prevenzione incendi, sardegna, termocamere

Intervista all’Ing.Fabio Contu su VISTANET.IT: Banda Larga e connessioni lente nell’hinterland della Sardegna.

23 Aprile 2023 by Ing. Fabio Contu

Nei giorni scorsi il nostro Ing.Fabio Contu, Direttore Tecnico di Fonianet telecomunicazioni, ha avuto il piacere di essere intervistato dalla redazione di Vistanet, terza testata giornalistica in Sardegna (testata online). Si parla di Banda Larga. L’argomento -come può confermare chi lo conosce e lo segue- è uno di quelli che gli sta da sempre molto a cuore: la scarsissima qualità delle connessioni internet nei paesi del nuorese (ma non solo), che frena lo sviluppo delle zone interne e di vari altri aspetti.
La sua è una crociata che combatte da anni…BUONA LETTURA.

L’Ingegner Fabio Contu è tra quei professionisti che hanno deciso di restare nella propria terra per cercare di costruire qualcosa di concreto e di valore in Sardegna. È co-fondatore nonché Direttore Tecnico della Fonianet Telecomunicazioni, un’azienda che da oltre 13 anni opera nel settore delle telecomunicazioni e della sicurezza anti-intrusione su tutta l’isola. Di recente ha anche creato una rubrica (che sta riscuotendo parecchio successo e interesse sui social) che si chiama “L’ingegnere risponde” e che parte dal presupposto che la tecnologia non debba
essere una nemica ma un’alleata in grado di aiutarci a vivere meglio.

Così, ha deciso di bandire dai propri contenuti tutti quei tecnicismi in “ingegnerese” (così lo ha definito ironicamente lui stesso), che spesso portano ad allontanare le persone dalla tecnologia facendola apparire quasi un argomento per pochi eletti.

Oggi ci illustrerà la sua posizione nei confronti di un aspetto che purtroppo caratterizza e limita lo sviluppo economico e sociale dell’Isola: la carenza di connettività ad alta velocità nelle zone interne che, assieme ad altre
concause, limita la competitività delle nostre aziende sul mercato nazionale e la fruibilità dei contenuti sul web, più in generale, agli abitanti dell’hinterland.

«Se vivi in un paese del centro Sardegna e vuoi Internet veloce…trasferisciti in città» afferma provocatoriamente Contu in apertura. «Si fa un gran parlare di valorizzare e ripopolare i paesi del centro Sardegna, portare sull’isola turisti dalla penisola o dall’estero che ci vivano stabilmente, case a 1 € et similia. Poi, all’atto pratico, chi si trasferisce in un paesino del centro Sardegna (io sono nato e oggi vivo a Oniferi, un bellissimo paese di 900 abitanti tra le colline del nuorese) si confronta con connessioni internet lentissime, con download che, quando va benissimo, arriva a 15 Mbit/sec. e Upload sotto 1 Mbit/sec (ogni volta che devi inviare dei files di qualche decina di Megabyte tramite WeTransfer devi metterti comodo e aspettare). Il punto è sempre lo stesso: Il cosiddetto digital divide resta. I compaesani che leggeranno questo post (così come in altri piccoli paesi del nuorese, ma anche del sassarese, dell’oristanese ecc.), potranno confermare che le velocità di navigazione su internet sono quelle che ho indicato poco fa. Si danno incentivi di tutti i tipi e lo sviluppo delle zone interne resta ancora al palo. Non è possibile uno sviluppo delle aziende attuali se non si può competere alla pari con quelle di altri territori (provate ad affrontate un finanziamento erogato con click-day con connessioni a queste velocità e vedrete). Inoltre, non si possono attrarre investitori esterni a queste condizioni e lo smart working e la didattica a distanza diventano tragici: provate a fare streaming con connessioni come queste…In bocca al lupo!» spiega l’ingegnere.

E sulla fibra ottica? «Tante promesse dei vari operatori ma nei nostri piccoli centri ancora niente FTTH (fibra ottica fino a casa) e neppure FTTC (fibra ottica fino alla cabina di zona, e da lì si sfruttano i cavi telefonici già esistenti che arrivano nelle case). Qualche operatore ti propone FWA (connettività tramite segnale wireless) o connessioni tramite ponti radio con operatori locali Wireless (WISP, Wireless Internet Service Provider), ma non tutti i centri valgono l’investimento di un ripetitore dedicato in zona (tanto piú se la conformazione geografica richiede dei rilanci radio intermedi): purtroppo la legge della domanda e dell’offerta è implacabile. In alternativa connessioni via satellite (e su quelle non mi esprimo…). La situazione è questa. Amiamo i nostri paesi ma il nostro amore romantico andrebbe supportato dalla concretezza di promesse istituzionali finalmente mantenute» conclude Contu.

PER CHI VOLESSE, ECCO COMUNQUE IL LINK DIRETTO ALL’INTERVISTA SUL SITO VISTANET.IT:
Connessioni lente, parla Fabio Contu | Ogliastra – Vistanet

Filed Under: BANDA LARGA Tagged With: banda larga, fonianet, Ing.Fabio Contu, sardegna, telecomunicazioni

Radio News 24 intervista l’Ing.Fabio Contu, Direttore Tecnico di Fonianet Telecomunicazioni su Videosorveglianza e Sistemi Integrati di Sicurezza

8 Dicembre 2020 by Ing. Fabio Contu

Il video che vi alleghiamo racchiude la Video Intervista di Radio News 24 al nostro Ing.Fabio Contu, Direttore tecnico di Fonianet Telecomunicazioni. L’azienda, come sapete, ha sede ad Alghero (SS) e dal 2010 opera in Sardegna nella progettazione e installazione di sistemi di Telecomunicazioni, Video Sorveglianza, di allarme e di Sicurezza anti-intrusione più in generale.

I nostri clienti sono sia enti governativi come Esercito, Polizia, Questure ecc. che enti pubblici, aziende e privati.

L’ing.Contu in questa intervista spiega un aspetto molto importante relativo alla sicurezza e cioè cos’è un “sistema integrato di sicurezza” e perché è così importante capirne il concetto per la sicurezza della propria casa o della propria azienda o struttura ricettiva.

Inoltre, nell’intervista si effettua una panoramica anche sui sistemi di Videosorveglianza Cittadina di cui Fonianet Telecomunicazioni vanta numerosissime realizzazioni in Sardegna e su quali aspetti vengono monitorati e registrati dalle telecamere che vedete solitamente installate nei centri cittadini (incluse quelle che tengono traccia delle targhe delle vostre automobili).

Si tratta di sistemi estremamente sofisticati, che integrano le più innovative tecnologie di Intelligenza Artificiale e di rilevamento e identificazione di target specifici nella scena (in questo caso si parla di identificazione e rilevamento di targhe automobilistiche e telecamere di contesto più in generale, ma i sistemi in oggetto potrebbero, volendo, spingersi oltre in ambiti come il riconoscimento facciale e similari).

Tali aspetti però, come intuirete (e ve lo confermiamo noi da installatori che operano sul campo), non vengono da mai abilitati e configurati perché la normativa privacy europea e il regolamento GDPR è molto più stringente rispetto ad altri contesti (come quello cinese, da cui provengono le telecamere HIKVISION che la nostra azienda installa essendone da anni Partner Ufficiale), e impedisce l’utilizzo di certe funzionalità che in Europa violerebbero il diritto alla privacy.

Per approfondimenti potete contattarci sul nostro sito www.fonianet.it/contatti, su info@fonianet.it o al numero 327-7509675.

Buona visione e a presto!

Ing.Fabio Contu – Direttore Tecnico Fonianet Telecomunicazioni

Filed Under: Sicurezza Anti Intrusione, VIDEOSORVEGLIANZA Tagged With: fonianet, hikvision, Ing.Fabio Contu, sistemi integrati di sicurezza, videosorveglianza, videosorveglianza cittadina

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